La chef stellata e il piattino a 2 euro: «La risposta della proprietaria? Meglio il silenzio»
Cristina Bowerman è una chef stella Michelin al Glass Hostaria di Roma. In un editoriale oggi su La Stampa parla del caso dello scontrino con 2 euro per il piattino in condivisione. Ida Germano, la titolare 76enne dell’Osteria del Cavolo di Finale Ligure, in provincia di Savona, ha sostenuto che di piatti alla coppia che l’ha recensita ne ha portati quattro: «Sappiano i clienti che per noi è un lavoro in più». Germano ha detto che sta valutando azioni legali nei confronti delle recensioni negative del suo locale. Che a suo dire le rovinano la reputazione e fanno crollare l’immagine del ristorante. Secondo Bowerman invece la proprietaria sbaglia. Non perché non abbia la libertà, come imprenditrice, di scegliere di poter vendere al prezzo che vuole ciò che desidera.
Il menu con i prezzi per stranieri
Ma perché la ristorazione italiana è uscita da poco dalla crisi. «Non roviniamo tutto con due euro di piattino», spiega Bowerman. «Mi è capitato spesso di sedermi in qualche bar con i miei vari amici americani, che di tanto in tanto vengono a trovarmi, e in più di un’occasione il cameriere mi ha servito un costosissimo menu con prezzi per stranieri. Proprio a Roma, in più di un’occasione, ci siamo trovati invece con tassisti che chiedevano 50 euro a persona per la tratta dall’aeroporto a stranieri che non sanno che invece è la tariffa complessiva, incluse le valigie», sostiene la chef stellata. La quale dice che nel caso dei due euro per il toast tagliato la colpiscono due aspetti. «Il primo è che bisogna mettere il cliente in grado di fare una scelta informata e non mi pare di aver letto che vi fosse alcuna nota relativa al sovrapprezzo di 2 euro per tagliare un tramezzino a metà (mi fa male anche scriverlo!)».
Il toast spezzato e i due euro
Invece il secondo «è la risposta della proprietaria che controbatte sostenendo che se il cliente avesse reclamato al momento, gli avrebbe scalato i due euro. Questo è uno di quei casi in cui il silenzio le avrebbe giovato». Bowerman fa l’esempio di Roma. La città «ha pagato lo scotto di una drastica riduzione di turisti negli anni precedenti per episodi simili a questo in seguito a un paio di articoli di grandi testate con milioni di viewers». Che «consigliavano di evitare Roma perché l’imbroglio è dietro l’angolo». Per questo, conclude la chef stellata, ora che ci stiamo riprendendo è necessario uno sforzo a livello di settore. «La ristorazione italiana, da Nord a Sud, ha un valore immenso non solo per l’oggettiva bontà della sua cucina ma un potere attrattivo incredibilmente forte da essere uno dei volani più importanti del nostro turismo: il turismo enogastronomico esperenziale. Non sprechiamolo con episodi che corrono più velocemente sul web di magari tanti onesti, bravi ristoratori che il tramezzino non solo lo tagliano gratis ma addirittura te ne regalano uno se gli stai simpatico».
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