Stop all’Alta Velocità, si indaga per terrorismo ed eversione: «Un attentato alla sicurezza»
Per l’interruzione di alcune ore dell’Alta Velocità nella giornata di martedì 8 agosto, a causa di «estranei in galleria» e un falso allarme bomba che ha causato ritardi dei treni fino a 300 minuti, gli inquirenti della Procura di Firenze hanno aperto un’indagine per attentato alla sicurezza dei trasporti, aggravato dalle finalità di terrorismo ed eversione. Tra le ipotesi di reato, nel fascicolo coordinato dall’aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Luca Tescaroli, anche il furto aggravato e il danneggiamento. Non ci sono ancora state rivendicazioni, ma gli investigatori valutano credibile la pista anarchica, collegando lo stop alla linea ferroviaria con i blitz a Genova, Carrara e Firenze eseguiti dalla polizia nella stessa giornata. Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo sono state eseguite 9 misure cautelari, emesse dal gip, per associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia con finalità di terrorismo e offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica a carico di altrettanti militanti anarco-insurrezionalisti appartenenti al gruppo legato al circolo anarchico Goliardo Fiaschi di Carrara. Qualche ora dopo, tra le 19 e le 23.30, la circolazione ferroviaria tra Idice e San Pellegrino è stata interrotta dopo che il macchinista ha notato alcuni estranei in galleria. Alla segnalazione sarebbe seguita una telefonata anonima in cui veniva segnalato un ordigno, che non è mai stato ritrovato. La circolazione stamattina è ripresa regolarmente.
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