Tassa su extraprofitti bancari, dopo il tonfo di ieri Piazza Affari in rialzo. Bankitalia: «Tassi sui mutui crescono ancora»
Il timore che si innescasse una spirale di vendite di titoli – bancari e non – era forte dopo il crollo di ieri, 8 agosto. A inizio settimana, il governo Meloni ha sorpreso tutti con l’annuncio – a borse chiuse – di una tassa del 40% sugli extraprofitti maturati dagli istituti di credito. Il giorno dopo Piazza Affari ha bruciato 9 miliardi di euro in una sola giornata. Alcune banche italiane sono arrivate a perdere circa il 10% in Borsa. Poi, nella mattinata di oggi, 8 agosto, il sollievo di investitori ed esecutivo, consapevole del rischio che la propria decisione stava facendo correre ai mercati. Sarà per l’annuncio del ministero dell’Economia, che ha stabilito un tetto massimo per il prelievo sugli extraprofitti, che non può superiore allo 0,1% del totale dell’attivo, sarà per un fisiologico rimbalzo di Piazza Affari, ma la giornata si apre con un guadagno dell’1,1% del Ftse Mib. L’effetto si propaga anche sulle altre borse europee, tutte in attivo a metà mattinata. E l’indice di Milano, dopo le 11, accelera ancora, salendo oltre il 2%. Il settore bancario recupera 4 miliardi di capitalizzazione dopo averne persi 9, ieri. Tra i titoli al galoppo, Fineco +5%, Monte dei Paschi +4,6%, Unicredit +4,3%, Mediolanum +4%, Bper +3,7%, Bpm +3,6%, Intesa Sanpaolo +3,2%. Ottime progressioni anche per altri settori, con rialzi importanti per Tim, Generali, Stellantis, Eni ed Enel. Mentre sembra terminato, dunque, il panic selling sul listino milanese, Bankitalia comunica l’andamento dei tassi sui mutui, materia strettamente correlata agli extraprofitti.
Giugno ancora nero per chi chiede un mutuo
Nel mese di giugno, i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie – più conosciuti come Taeg -, si sono attestati su una media del 4,65%, contro il 4,58% del mese di maggio. In generale, la banca centrale italiana ha registrato una flessione dei prestiti al settore privato del -1,7% su base tendenziale, ovvero -1,1% sul mese precedente. A rendere plastiche queste percentuali, spiegando come si riverberano sui conti dei cittadini, ci pensa Furio Truzzi, presidente di Assoutenti: «Dopo l’aumento dei tassi di un quarto di punto disposto dalla Banca centrale europea lo scorso 27 luglio, i costi dei mutui hanno subito un ulteriore scossone, al punto che oggi il Taeg medio per un mutuo a tasso variabile di 125 mila euro a 25 anni si attesta ad una media del 4,8%, ma può arrivare in alcuni casi al 7,89%. Oggi infatti l’Euribor a tre mesi, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, è pari al 3,76%, contro il 3,49% dell’8 giugno scorso, mentre quello a un mese si attesta al 3,61% contro il 3,26% di due mesi fa. Una crescita continua dei tassi che si riflette in modo diretto sulle tasche dei consumatori che hanno acceso un mutuo: rispetto al 2021, per la fascia media di finanziamento a tasso variabile di importo compreso tra i 125 mila e i 150 mila euro, per una durata di 25 anni, la rata mensile risulta oggi più cara tra i 255 e i 340 euro, pari ad una maggiore spesa annua tra i +3.060 e +4.080 euro a famiglia».
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