Roma, l’Antimafia sequestra il patrimonio che Antonio Spoto aveva ereditato dalla nobildonna Leonarda Aula
Antonio Spoto è diventato milionario a quarant’anni. Ma il suo tesoro non lo potrà toccare. Almeno per un po’. Il 40enne che ha ricevuto in eredità da Leonarda Aula tutto il suo patrimonio (cinque milioni di euro malcontati) e persino il cognome ora è nei guai con l’Antimafia. Perché cercava di esportare il capitale all’estero. Secondo quanto racconta oggi Repubblica, Spoto ha deciso per l’adozione da parte della nobildonna di Palermo. Così da diventare l’unico erede con tanto di assegnazione del cognome. Il 28 ottobre del 2020, tre giorni dopo la morte di Aula, da un reddito annuo di 20 mila euro è passato a essere milionario. Ma i parenti a sangue blu della nobildonna lo hanno denunciato per circonvenzione d’incapace. Tre giorni prima, quando Aula è morta, aveva consegnato una black list al portiere del palazzo. Comprendeva proprio i parenti di lei.
Il testamento e i soldi
Il testamento olografico prevede che venga donato anche il cognome della signora. Mentre Spoto è definito come «erede legittimato dalla mia inoppugnabile volontà». Ma i parenti si sono mossi subito. Così come la procura di Roma. Che a novembre 2021 ha effettuato un sequestro nei confronti di alcune liquidità. Ma lui è riuscito a nascondere un’altra fetta del tesoro. Che ha poi cercato di trasferire in Repubblica Ceca. Ma una segnalazione dell’Ufficio Informazioni Finanziarie di Bankitalia lo ha fermato. Il pm ha sequestrato gli altri soldi nell’agosto 2022. I cugini romani della nobildonna vogliono anche scoprire cosa fosse custodito nelle cassette di sicurezza di due banche romane. Leonarda Aula aveva un tesoro in gioielli. Che per valore potrebbe anche superare l’ammontare delle liquidità.
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