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USA: Sam Bankman-Fried passa dai domiciliari al carcere. «Il fondatore della borsa di criptovalute FTX ha cercato di mettere in cattiva luce una testimone al processo»

11 Agosto 2023 - 22:26 Redazione
Secondo i pm avrebbe fornito al New York Times dei documenti utili a intimidire una ex dipendente. In barba alle restrizioni che i giudici gli avevano imposto

Sam Bankman-Fried, il fondatore della borsa di criptovalute FTX, è stato rinchiuso in carcere venerdì dopo che un giudice federale di New York gli ha revocato la cauzione. Si tratta di un drammatico colpo di scena a meno di due mesi dal processo. Il 31enne si trovava già da dicembre agli arresti domiciliari nella casa dei suoi genitori a Palo Alto, in California, per le accuse di frode derivanti dall’implosione di FTX. Durante l’udienza di venerdì il giudice Lewis A. Kaplan della Corte distrettuale federale di Manhattan ha dichiarato che tale regime dovrà terminare. I pubblici ministeri hanno sostenuto che Bankman-Fried aveva fornito documenti ai media, o meglio al New York Times che oggi dà notizia della sua fine in carcere, per intimidire una testimone del caso. FTX ha cavalcato i picchi del mercato delle criptovalute fino a diventare una delle aziende leader del settore prima di dichiarare la bancarotta lo scorso autunno. Nel giro di poche settimane Bankman-Fried è passato da un titano del settore, corteggiato da politici e celebrità, a criminale. Ora dovrà prepararsi per il suo processo da una cella.

Cosa ha combinato Bankman-Fried per avere la revoca dei domiciliari

La revoca dei domiciliari è stata basata su un articolo del New York Times, pubblicato il mese scorso, che riportava gli scritti privati di Caroline Ellison, una dirigente dell’impero commerciale di Bankman-Fried. La signora Ellison si è dichiarata colpevole di frode e ha accettato di collaborare con i pubblici ministeri, una sorte quindi di preziosa teste sulla vicenda. Secondo i pm Bankman-Fried ha fornito i documenti al Times per intimidire la signora Ellison, mettendola in cattiva luce in vista del processo di ottobre. Hanno anche sottolineato che il manager ha avuto numerose conversazioni con altri giornalisti, tra cui lo scrittore Michael Lewis, che sta scrivendo un libro su FTX, la cui pubblicazione è prevista nella settimana in cui inizia il processo. Prima di chiedere la revoca della cauzione, i pubblici ministeri avevano anche chiesto al giudice Kaplan di imporre un’ordinanza che impedisse al fondatore di FTX di parlare con i media. Gli avvocati di Bankman-Fried hanno affermato che quando ha fornito i documenti al Times, stava esercitando il suo diritto di rispondere a un’inchiesta dei media e che non ha violato i termini della sua cauzione. Il Times, il Reporters Committee for the Freedom of the Press e un documentarista che sta girando un film sull’ex numero uno delle criptovalute hanno presentato un’istanza in tribunale in cui sollevano dubbi sulla mancata tutela del Primo Emendamento.

L’arresto e i divieti

Bankman-Fried è stato arrestato alle Bahamas, dove aveva sede FTX, dopo che la società è implosa a novembre. È stato estradato negli Stati Uniti e rilasciato dietro pagamento di una cauzione molto restrittiva che gli imponeva di indossare una cavigliera e di rimanere confinato a casa dei genitori. Da quando è stato rilasciato Bankman-Fried è stato ripetutamente rimproverato per il suo comportamento che, secondo i pubblici ministeri, ha oltrepassato i limiti di ciò che gli era consentito fare in attesa del processo. Nei documenti depositati in tribunale a gennaio sonos tate rpesentate le prove che Bankman-Fried aveva inviato messaggi a un ex dirigente di FTX che potrebbe essere un testimone nel caso. Inoltre, il signor Bankman-Fried aveva utilizzato una rete privata virtuale (VPN) per accedere a Internet. All’epoca, il giudice Kaplan ordinò all’uomo di sottostare a requisiti più rigidi per la libertà provvisoria, che limitavano i siti web a cui poteva accedere e gli impedivano di comunicare con gli ex dipendenti. Ai visitatori della casa dei suoi genitori è stato vietato di portare all’interno telefoni o computer.

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