Genova ricorda la tragedia del ponte Morandi: i volti e i nomi delle 43 vittime – Il video
La Regione Liguria ha voluto ricordare le 43 vittime della tragedia del crollo Ponte Morandi di Genova attraverso il maxischermo sulla facciata del palazzo di Piazza De Ferrari, su cui si sono susseguiti i nomi e li volti delle vittime, a cinque anni della tragedia. Il governatore della Liguria Giovanni Toti, nel corso della cerimonia, ha detto: «Nei momenti di quella giornata tragica d’agosto è cominciata quella riscatto, quella collaborazione, quella capacità che poi ha fatto della ricostruzione del ponte che avete davanti un modello per l’Italia. Oggi siamo qua per ricordare le persone che non ci sono più, ma siamo qua anche per chiederci che cosa possiamo e dobbiamo fare per onorare quelle vittime senza colpa. Noi che siamo qui sopravvissuti senza merito perché chiunque poteva passare su quel Ponte quel giorno? E credo che ci siano due parole: una è giustizia e una è coraggio».
Possetti (presidente comitato parenti vittime): «Chiediamo una legge sulle vittime dell’incuria»
La a presidente del comitato parenti delle vittime, Egle Possetti, ha dichiarato: «Sono passasti cinque anni in cui ci siamo ritrovati in un tempo sospeso, abbiamo dovuto sentire in quell’aula di tribunale la realtà prendere forma. Siamo, nostro malgrado, testimoni di un sistema che ha minato i nostri principi costituzionali – e ha proseguito – Abbiamo sentito in aula troppi “non so” e “non ricordo”. È emersa tanta approssimazione e incompetenza. Poi ci sono coloro che hanno beneficiato di utili immensi e ora stanno diversificando i loro interessi e pulendo la loro immagine: i nostri cari devono avere la legge sulle vittime dell’incuria e il memoriale che sorgerà qui e che stiamo seguendo».
Mattarella: «È responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con I’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni»
«Nel quinto anniversario del crollo Ponte Morandi di Genova, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile. Una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l’imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell’ltalia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini». Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pubblicate sul Secolo XIX nel quinto anniversario della tragedia del ponte Morandi, in cui hanno perso la vita 43 persone. Il Capo dello Stato ha poi aggiunto: «Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con I’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni. Con il sostegno del Paese intero, Genova ha saputo mettere in campo una grande reazione civile, che è divenuta forza ricostruttiva. Il nuovo Ponte San Giorgio ha saputo essere un simbolo di ripartenza e di efficace collaborazione tra istituzioni ed espressioni della società. Un risultato importante che dimostra ancora una volta come l’Italia sappia affrontare le sfide più difficili dando il meglio di sé nell’unità».
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