I rincari di Ferragosto sul litorale laziale: ombrelloni e lettini aumentano del 25%. Un gazebo? Fino a 400 euro
399 euro sono tanti, ma non abbastanza se si vuole acquistare per un giorno un gazebo sulla spiaggia di Sabaudia. Un gazebo extralusso, certo, e comunque adeguato (con i suoi 400 euro di prezzo) ai folli rincari dei litorali laziali, dove un umile primo posto davanti al mare arriva a costare 83 euro a giornata. Il budget per trascorrere una settimana nella prestigiosa località balneare oscilla tra i 1.500 e i 3mila euro, e solo per il pernottamento in alberghi e case vacanza. Nel caso di ville con spiaggia privata fronte mare, le tariffe arrivano anche a 6mila. Il portafoglio non trova conforto al ristorante, dove un pasto a base di pesce arriva agevolmente a costare 100 euro a testa.
Cala la domanda
I gelati nei chioschi al mare costano in media tre euro, una bottiglietta d’acqua 1 euro e 20. Per non parlare dei parcheggi, tassa obbligata per raggiungere la spiaggia, che per una settimana si aggira attorno ai 35 euro. Rincari non necessariamente adeguati all’incremento di richiesta: all’ombra del vicino Circeo, per esempio, le presenze stanno subendo un calo del 20% nei giorni feriali, e del 50% nei festivi, come ricostruisce il Corriere della Sera. Antonella Di Genua, dell’hotel Maga Circe, confessa: «Siamo preoccupati: abbiamo perso 45 giorni di lavoro a causa delle piogge: il maltempo ha scoraggiato le decisioni sul lungo periodo. I clienti storici ci sono, ma lavoriamo per lo più su prenotazioni last minute. Sono in tanti a non programmare più».
Il mercato degli affitti estivi
Fa eco Marco Beoni dal Consorzio mare pontino: «Tra il meteo ballerino e i canoni alti per la valenza naturalistica dell’area, gli incrementi sono anche pochi. Qui poi continuano a mancare i servizi e la viabilità è nel caos». Il mercato degli affitti estivi è in crisi, conferma Maria Luisa Iodice, titolare di una blasonata agenzia immobiliare: «In generale non sono andati benissimo. Giugno è andato abbastanza bene. La sorpresa è stata luglio che ha fatto registrare un calo del 30% delle presenze soprattutto di clienti di alto standing. Che solitamente frequentano Sabaudia i mesi di giugno e luglio per poi spostarsi in posti più modaioli». E ancora: «Agosto sta reggendo. C’è disponibilità, mentre a condizioni normali, a maggio era tutto esaurito. Il turismo estero è completamente assente».
In spiaggia i prezzi crescono: +25%
Affluenza sotto la media anche in spiaggia, come racconta Antonio Carbonelli, il gestore di un lido tra le dune: «Non posso parlare di annata eccellente, perché registriamo cali durante la settimana ed un fenomeno particolare: tante prenotazioni per tutta la stagione, ma molti poi non si presentano. Hanno voluto assicurarsi l’ombrellone per non fruirne». Nonostante dal Comune manifestino ottimismo («per luglio siamo soddisfatti e ad agosto abbiamo il tutto esaurito»), la situazione non sembra dunque rosea. I rincari sperimentati nelle località turistiche del Lazio su sdraio, lettini e ombrellone si aggirano attorno alla media del +25%. E non risparmiano nemmeno le mete più popolari, da Ostia a Nettuno, passando per Anzio, Fiumicino, Ladispoli e Santa Marinella. Il carovita non basterebbe tuttavia a togliere l’appetito, secondo Valeria Strappini: «Inversamente proporzionale a quello che accade per il mare, è la situazione nei locali per mangiare: è già tutto pieno nella giornata di Ferragosto, a pranzo quanto a cena», racconta a Il Messaggero.
Qualcuno si rifugia in città
«Sono stati già prenotati tutti i posti dei ristoranti all’aperto e al mare. compresi quelli degli stabilimenti dove c’è meno afflusso rispetto allo scorso anno per i bagnanti giornalieri. Si possono ancora trovare disponibilità nelle sale interne». Nel frattempo sulla Capitale si riflette il forzato disamore nei confronti delle località balneari laziali: «A pranzo e a cena – fa sapere Sergio Paolantoni, leader della Fipe-Confcommercio capitolina – molti gestori dei locali del Centro hanno deciso di non chiudere. Sarà più difficile trovare un posto nelle zone periferiche e semiperiferiche. Ma in quei quartieri non tutte le serrande saranno chiuse come accadeva negli anni scorsi».
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