Maria Teresa Ruta e i tradimenti di Amedeo Goria: «Trovai un’agendina con 2 mila numeri e le stelline per il punteggio»
La conduttrice Maria Teresa Ruta ha i cellulari collegati con il marito. «Lui vede le mie chiamate, le mie foto, i messaggini di Whatsapp e viceversa», dice oggi in un’intervista al Corriere della Sera. «Roberto ha tutte le mie password, anche di Instagram e TikTok, sa pure il pin del Bancomat, di lui mi fido totalmente», fa sapere parlando di Zappulla, sposato nel 2015. E lei così dorme serena: «Fidarsi è meglio, ti libera da dubbi e angosce per ciò che potrebbe succedere e magari non succede mai. Non ho nulla da nascondere». Anche se ogni tanto qualche messaggio osé sui social arriva: «E lui si arrabbia. Ci sono molti feticisti dei miei piedi. O qualcuno che scrive: “Io una botta ancora te la darei”. Ci rido, Roberto meno. “Non dargli corda”, mi rimprovera se rispondo con una faccina sorridente. Magari quella persona ha una vita difficile».
Il cucciolo abbandonato
Ruta parla della sua carriera di giornalista sportiva. Partendo dall’intervista a Paolo Rossi: «Ai tempi di Caccia al 13, Tuttosport voleva un articolo su di lui, ma negli spogliatoi e in ritiro non mi facevano entrare. Scoprii dove abitava. Citofonai. Rispose la moglie Simonetta. “Ti seguiamo sempre intv”.“Devo scrivere unpezzo su Paolo, purtroppo non posso intervistarlo”.“E chi l’ha detto? Torna stasera alle sette che ti preparo un aperitivo e ci parli quanto vuoi”». La dritta gliel’aveva data Amedeo Goria. «Un redattorino di Tuttosport che mi passava i numeri giusti. Mi faceva tenerezza, sempre dietro alla scrivania, balbettava per la timidezza. Gli dissi: “Sbagli a prendere fiato, perché facevi i 400 ostacoli, prova così”. Funzionò. Non era bello, però aveva l’aria del cucciolo abbandonato».
I tradimenti
Alla fine Goria lo ha sposato: «Mi giurò: “Sono innamorato davvero, per te potrei anche fare un matrimonio bianco, non ho fretta”. Di sicuro è stato un matrimonio d’amore. Con il senno di poi avrei dovuto chiudere anche il terzo occhio per non vedere le sue marachelle, specie quando partiva in trasferta con le squadre. Erano ingenuità, dovute alla sua insicurezza cronica, ma allora le ho vissute come un affronto e a un certo punto non ho più perdonato». Dice nel colloquio con Giovanna Cavalli che ha scoperto tutto «trovando scontrini del parcheggio di una discoteca sotto il tergicristallo. O bigliettini di tali Jeannette o Jasmine. E poi la famosa agendina nera di cui favoleggiavano i colleghi. La nascondeva, un giorno l’ho vista. C’erano annotati almeno duemila numeri di telefono, solo di donne, in tutto il mondo, con accanto le stelline del punteggio. Per carità, forse l’ho trascurato anch’io, troppo presa dal lavoro. Ma a volte Amedeo faceva il cascamorto con le altre persino davanti a me, era incorreggibile».
La proposta indecente
Quindi racconta la proposta indecente ricevuta «Da un potente della tv. Mi convocò in un hotel fuori Roma per parlare di un programma. C’erano anche gli autori. Mi disse: “Tra poco salgo in camera da te che ne discutiamo meglio, lascia la porta aperta”. Non sospettando nulla, lo assecondai. Entrò e mi chiese:“Ma come, sei ancora vestita?”. “Certo. Non dovevamo parlare della trasmissione?”. “Sì, ma prima ci divertiamo, poi pensiamo al lavoro”. Mi misi a ridere, lo feci uscire e richiusi la porta a chiave. Quello show non l’ho mai fatto».
Il matrimonio
Il matrimonio con Zappulla è nato da una ricerca: «Cercava una conduttrice per un programma di canzoni napoletane, gli consigliarono me. Io non volevo farlo, lui preferiva prendere una presentatrice meno conosciuta ma che costasse di meno. Così si presentò all’incontro al ristorante vestito da Padrino, parlando con accento siciliano, per indurmi a rifiutare. Poi di colpo mi fissò come imbambolato, smise di mangiare, riprese a parlare italiano, gli venne un tic alla gamba. Mi aveva riconosciuto: ero la naufraga bionda che una sera aveva visto piangere a dirotto all’Isola dei Famosi. Ne era rimasto folgorato ma non sapeva chi fosse. Alla fine mi offrì quasi un assegno in bianco».
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