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Palermo, le chat agghiaccianti con la confessione dello stupro di gruppo: «Mi sono schifiato, eravamo 100 cani su una gatta»

18 Agosto 2023 - 20:46 Redazione
stupro palermo
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I messaggi nell'ordinanza di custodia cautelare. Il gip: «Modalità aggressive e violente»

Sullo stupro di gruppo a Palermo, che ha portato a sette arresti, stanno emergendo le chat e i messaggi che ammettono la violenza sessuale. Parole pesanti, per cui il gip nell’ordinanza di custodia cautelare sottolinea «la consapevolezza dell’azione violenta e della realizzazione dei rapporti sessuali con modalità aggressive e violente che avevano devastato fisicamente la ragazza, la quale, secondo i loro ricordi, aveva detto ‘basta’, non lesinando però i correi commenti – spavaldi e machisti – sul fatto che, nonostante le grida di dolore ella fosse in realtà ‘eccitata’». Secondo il giudice «dalle loro parole si comprende come, benché moralmente del tutto indifferenti rispetto a quanto accaduto, fossero consci delle possibili conseguenze dei gravi fatti denunciati, vaneggiando su propositi di fuga all’estero».

«La carne è carne»

Alcuni dei messaggi sono riportati da Palermo Today. «Questa si chiama… su Instagram, ti giuro vero, questa è una p… ce la siamo fatta tutti, i ragazzi della via Montalbo eravamo tanti, una sassolata, io, Gabriele T., il fratello di Giosuè, c’era Cristian un ragazzo delle case popolari e R… Eravamo un casino», scrive su Whatsapp Angelo F., uno dei ragazzi arrestati. Nel cellulare di Angelo sarebbero stati trovati due video che riprendono la violenza. A ciò si aggiungono anche le intercettazioni del Comando provinciale dei carabinieri. I giovani sono stati arrestati in due momenti: tre di loro venti giorni dopo l’aggressione, grazie all’indentificazione della ragazza. Gli altri quattro sono invece finiti in carcere oggi. «Figghiò me lo mandi il video pure a me, quello di là del Foro Italico?» chiede un amico ad Angelo F. e lui, noncurante, ha inviato ad altri le immagini della violenza. «Ieri sera niente – aggiunge – se ci penso un po’ mi viene lo schifo perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno, eravamo troppi, sinceramente mi sono schifiato un po’, ma che dovevo fare? La carne è carne, gliel’ho abbagnato pure io il discorso…».

«Si è sentita pure male, l’abbiamo lasciata lì a terra»

Non curante spiega anche le condizioni in cui il branco ha lasciato la vittima. «Dopo si è sentita pure male – spiega nelle intercettazioni riportate dalla testata – si toccava là sotto piegata a terra… ‘Chiamate un’ambulanza’, […]l’abbiamo lasciata lì e siamo andati via…». E ancora: «Ma chi la conosce a questa, mi aveva scritto una settimana fa: ‘Il mio ragazzo di qua, il mio ragazzo di là’ e gli ho detto: ‘Senti che dobbiamo fare, ci vediamo?’ e ci siamo visti e abbiamo fatto sesso. Ieri sera l’abbiamo incontrata alla Vucciria con tutti gli amici ed è finita a schifio…». La ragazza sostiene che non ha mai avuto rapporti consenzienti con F.. «Lei era tutta ubriaca – racconta ancora Angelo F. via Whatsapp – l’amica sua l’ha lasciata sola, voleva farsi a tutti. Alla fine gli abbiamo fatto passare il capriccio».

L’intercettazione degli indagati: «Finiamo nella stessa cella, magari anche nel telegiornale»

Tre dei ragazzi arrestati sono stati in precedenza intercettati. Avevano paura di finire in carcere e da qui il fermo per pericolo di fuga. Uno di loro, mostrando il cellulare garantisce: «Non trovano niente». Il secondo gli replica: «Ma compà, ve lo immaginate se spuntiamo nel telegiornale? Nel telegiornale non ci spuntiamo? Mi ammazzo figghiò, io posso scappare, me ne posso andare in Messico!». E il terzo: «Compà io in America, in Venezuela». L’amico gli risponde: «Io me ne vado in Thailandia».

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