Bimbo morto alle terme di Cretone, il medico che due anni fa salvò un altro bambino: «Ci fu un avviso sonoro prima dello svuotamento»
Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente avvenuto nel complesso delle Terme di Cretone a 30 km da Roma dove ieri – giovedì, 17 agosto – è morto un bambino di 8 anni, dopo essere stato risucchiato dallo scarico di una delle tre piscine mentre erano in corso le operazioni di pulizia e svuotamento. La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo, mentre l’impianto termale è stato posto sotto sequestro dalla magistratura. Non è la prima volta che si verifica un incidente nella struttura: il 10 luglio di due anni fa, nello stesso posto, un bambino di 8 anni è stato salvato da Michele Maiellari, 50enne pneumologo all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), che – intervistato dal Corriere della Sera – si è detto incredulo. «Non ci posso credere che sia accaduto davvero», ha commentato lo specialista.
«Non so dire se qualcosa non ha funzionato – dice lo pneumologo -. Certo è che due anni fa trovai il bambino esanime già sul bordo piscina. Ma ricordo che quella sera furono dati due avvertimenti sonori perché dovevano pulire le piscine e quindi le vasche dovevano essere svuotate: il primo avviso per segnalare l’inizio prossimo delle operazioni, il secondo subito prima dello svuotamento delle vasche. Per cui abbiamo dovuto tutti allontanarci dalle piscine intorno alle quali, per queste operazioni, non deve esserci nessuno. E fu controllato che tutti fossero fuori dalla piscina», spiega Maiellari.
Nel frattempo, il pm titolare dell’indagine ha svolto un sopralluogo dell’area insieme ai carabinieri. Sotto la lente degli inquirenti vi sono i sistemi di sicurezza: la piscina teatro della tragedia sarebbe stata infatti sprovvista della grata di sicurezza che blocca l’accesso allo scarico. Un elemento che potrebbe risultare determinante nell’accertamento delle responsabilità. Nel 2011 «mi pare non ci fosse nessuna grata», dice al quotidiano Maiellari che ricorda, inoltre, come all’epoca «alle Terme di Cretone c’era un medico, quello proprio della struttura. Ora – continua -, quanto siano esperti medico e bagnini non lo so, perché una cosa è fare il corso e un’altra è trovarsi nella realtà. Quello che posso dire è che se quel giorno non mi fossi trovato esattamente in quel posto e in quel momento, quasi sicuramente Edoardo sarebbe morto», ha concluso.
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