È morto Carlo Mazzone, addio allo storico allenatore che lanciò Totti alla Roma
È morto all’età di 86 anni Carlo Mazzone, leggendario tecnico di Serie A. Aveva allenato la Roma, dal 1993 al 1996, lanciando tra l’altro in prima squadra il giovanissimo Francesco Totti, ma anche il Bologna e il Brescia, dove allenò tra gli altri anche Roberto Baggio, Andrea Pirlo e Pep Guardiola. E poi ancora il Napoli e il Perugia, il Cagliari (a più riprese) e il Livorno (nel 2006, ultima esperienza). Gli esordi, dopo una carriera, meno nota, da calciatore, furono sulla panchina dell’Ascoli, su cui sedette dal 1968 al 1975, e poi di nuovo dall’81 all’84. Proprio ad Ascoli Piceno nel 2019 gli è stata intitolata la nuova tribuna Est dello Stadio Cino e Lillo Del Duca, e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. Romanissimo, Mazzone detiene infatti il record di panchine in Serie A: 792 ufficiali, 797 considerando i cinque spareggi giocati. Non ufficiale, ma condiviso da migliaia di tifosi di calcio delle sue e di altre squadre, il record di simpatia, per le mille battute sempre pronte, per le sfuriate più o meno benevole in campo ai giocatori e per quel modo di fare così romano, così semplice e così amabile.
Il maestro di generazioni di calciatori
Spaziando dalla Serie C alla Serie A e battendosi spesso in sfide difficili, Mazzone ha allenato nel complesso ininterrottamente per 38 anni – dal 1968 al 2006 – stabilendo così anche il record assoluto di panchine nella storia del calcio italiano: 1.278. Non ha mai potuto allenare tuttavia una delle grandi squadre in lotta per i traguardi più ambiti, lo scudetto o la Champions League (Coppa dei Campioni). Nel suo palmares di successi, figurano così soltanto una Coppa di Lega italo-inglese, vinta con la Fiorentina nel 1975, e un torneo Interrotto, col Bologna nel ’98. A fargli vincere indirettamente la Champions League pensò allora in qualche modo uno dei suoi tanti allievi, l’ex centrocampista catalano Pep Guardiola, diventato poi allenatore vincente. Nel 2009, quando guidava il Barcellona, invitò personalmente Mazzone – che lo aveva allenato al Brescia – ad assistere alla finale di Champions contro il Manchester United. Una volta alzata in cielo la Coppa dalla grandi orecchie, Guardiola dedicò la vittoria a Paolo Maldini, appena ritiratosi dal calcio giocato, e a Carletto, suo maestro e ispiratore.
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