Reggio Emilia, educatore di «Comunione e Liberazione» arrestato per violenza sessuale su una 14enne
È accusato di violenza sessuale su una ragazza di 14 anni, il responsabile provinciale di Gioventù studentesca «Don Giussani» che oggi – sabato, 19 agosto – è stato arrestato dai carabinieri di Reggio Emilia a poche ore dall’inizio del Meeting di Comunione e liberazione a Rimini. L’uomo di 52 anni, membro dei «Memores Domini» (un’associazione laicale cattolica i cui membri vivono i precetti di povertà, castità e obbedienza sotto l’egida del movimento), è stato raggiunto in mattinata a Caorle (Venezia) dove abitano i genitori. I militari gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini. L’episodio risalirebbe allo scorso aprile. Secondo gli inquirenti, mentre era in ritiro spirituale a Rimini, in preparazione della Pasqua, avrebbe abusato della ragazzina minorenne a lui affidata dai genitori. Questi ultimi – dopo i racconti della figlia – hanno presentato denuncia ai militari dell’Arma. La giovane ha affermato di essersi incontrata più volte – scrive il Corriere di Bologna – con il 52enne e di aver avuto rapporti sessuali all’interno di parcheggi pubblici, in auto. L’educatore è difeso dall’avvocato Liborio Cataliotti. «Al momento posso solo dire che qualche settimana fa per conto del mio cliente ho presentato alla Procura di Rimini e a quella di Reggio Emilia, secondo le prescrizioni di legge, un’istanza per conoscere se a suo carico vi fossero delle indagini pendenti perché aleggiava questa ipotesi. Poi è arrivata l’ordinanza di custodia cautelare», ha detto il legale, citato da Ansa. Dalle prime informazioni degli investigatori, non ci sarebbero fatti analoghi nel gruppo di ragazzi che hanno frequentato gli incontri di preghiera e i ritiri spirituali con l’educatore arrestato.
Comunione e Liberazione: «L’indagato è stato sospeso»
Comunione e Liberazione ha fatto sapere in una nota che l’educatore di 52 anni è stato sospeso alcune settimane fa. «Cl esprime dispiacere e costernazione per quanto emerge dall’indagine in corso da parte della magistratura a carico di una persona coinvolta nell’attività educativa del movimento», si legge nel comunicato. «In ottemperanza alla normativa per la tutela dei minori adottata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, la persona indagata è stata sospesa da ogni incarico educativo all’interno di CL già alcune settimane fa, non appena è stata segnalata l’eventualità di possibili abusi e contestualmente all’aver ricevuto l’informazione che tale segnalazione era già stata rivolta anche alla autorità giudiziaria competente». Il movimento cattolico ha, inoltre, sottolineato di essere «in contatto con la famiglia della minore coinvolta per fornire ogni possibile supporto e aiuto, accompagnandoli anche nella preghiera in questa dolorosa vicenda. Per il rispetto – conclude la nota – dovuto a tutte le persone coinvolte auspichiamo che venga ora mantenuto il dovuto riserbo sul caso, in attesa e confidando che il lavoro delle autorità competenti faccia al più presto chiarezza».
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