Lo svuotamento, il racconto dello zio e il giallo sulla grata mancante: cosa sappiamo del bimbo risucchiato alla Terme di Cretone
Un «tragico incidente». Così i responsabili del complesso delle Terme di Cretone del comune di Palombara Sabina (Roma) dove il 17 agosto, è morto un bambino di 8 anni, dopo essere stato risucchiato dallo scarico di una delle tre piscine, descrivono quanto accaduto sulla loro pagina Facebook. I punti da chiarire sono molti, soprattutto circa la sicurezza del posto. Dalle prime analisi effettuate sul luogo della tragedia pare che mancasse una grata di sicurezza sul tubo di scarico, con cui il piccolo Stefan forse si sarebbe potuto salvare. «Non era la prima volta che andavano li. Pensavamo fosse un posto sicuro, per le famiglie. In quel tubo poteva caderci chiunque, anche io. Nessuno dovrebbe morire così. Se ci fosse stata una grata non sarebbe successo», dichiara lo zio del bambino, Angelo Moreschini.
L’allarme dato dalla sorellina del piccolo
Fa sapere che a dare il primo allarme al padre del piccolo è stata la sorellina Mia: «I genitori erano a bordo vasca. Mentre i due bambini erano in acqua: “Papà, Stefan è andato via”, ha detto Mia. E e subito sono iniziate le ricerche. È stato fatto un annuncio chiedendo al bambino di tornare, ma lui non tornava», spiega. Per poi tentare di ricostruire la dinamica dei fatti: «L’acqua sulfurea è torbida quindi da fuori non si vedeva che era incastrato. Stefan era entrato nel tubo dalle gambe, il papà si gettato in acqua e ha provato a tirarlo fuori per le braccia. Poi ha chiesto aiuto ai tecnici che cercavano la chiave per bloccare il sistema di drenaggio che risucchiava il bambino nella conduttura. Ma non la trovavano».
I dubbi sullo svuotamento della piscina
Stefan era figlio di una coppia di due genitori russi che da qualche anno vivevano in quella zona. Tra gli elementi da chiarire c’è la dinamica dello svuotamento della piscina. I genitori hanno riferito che la pratica sarebbe iniziata solo dopo che tutti i bagnanti erano usciti dall’acqua. Ma resta da capire come mai Stefan fosse lì, come è possibile che nessuno lo abbia visto e se ci sia stato un avviso adeguato da parte della struttura ai bagnanti. Per questo gli inquirenti stanno analizzando le telecamere di videosorveglianza. Intanto, mentre la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti e si attendono i risultati dell’autopsia, i comuni di Palombara Sabina stanno già valutando il lutto cittadino.
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