Il giallo di Fabio Friggi, trovato morto col cranio fracassato in casa dell’amica che lo denunciò
Sarà l’autopsia a provare a chiarire come sia morto Fabio Friggi, l’uomo di 44 anni trovato senza vita con il cranio fratturato nel cortile della casa di un’amica, che lo avrebbe ospitato a Trivolzio, in provincia di Pavia. I punti oscuri della vicenda sono ancora parecchi, a cominciare dalla presenza dell’uomo a casa della donna che lo ha ritrovato morto al suo risveglio e ha dato l’allarme venerdì 18 agosto. I due sarebbero amici di vecchia data. Lei più giovane di vent’anni, circa 10 anni fa aveva denunciato proprio Friggi per presunte molestie. Ma dopo quella vicenda, i due si sarebbero riavvicinati.
L’allarme della sorella
Il giorno prima la sorella di Friggi, Cristina, aveva lanciato l’allarme su Facebook per la scomparsa del fratello. Aveva spiegato che il 17 agosto si era allontanato da casa, a Motta Visconti in provincia di MIlano, a bordo di una Fiat Panda bianca. Della ragazza che ospitava Friggi e della loro amicizia, la sorella dice di non averne mai saputo nulla, come riporta Repubblica: «Non conosco questa persona, non sapevo che mio fratello avesse un’amica a Trivolzio». Fabio Friggi aveva una figlia di 14 anni, da anni era separato dalla moglie. E il suo allontanamento secondo la sorella era inspiegabile, perché nulla aveva detto a sua figlia: «Non sarebbe spartito senza farle sapere niente».
Le tracce di sangue in casa
Sui motivi della morte di Friggi per il momento gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi. Neanche il medico legale si è sbilanciato dopo un primo esame del cadavere. Chi ha assistito al ritrovamento del corpo di Friggi ha detto di aver visto sangue ovunque. L’uomo era senza vita nel cortile esterno della villetta dell’amica. Friggi potrebbe essere stato vittima di un incidente domestico, cadendo dalle scale interne della casa per poi trascinarsi per qualche metro. Ma quel che non convince del tutto gli inquirenti è che le tracce di sangue sono state trovate anche in altre zone della casa, più lontane dal punto in cui c’era il cadavere.