Segre-Seymandi, battaglia totale. Il banchiere pronto a denunciare la ex per danni alla reputazione: «Mai tradito e mai sottratto quello zaffiro»
Nuovo capitolo del caso Segre-Seymandi. Dopo lo slittamento al 5 settembre del procedimento civile attivato in tribunale a Torino da Massimo Segre, ora potrebbe aprirsi un nuovo filone nella battaglia giudiziaria tra i due ex promessi sposi torinesi. I legali del banchiere hanno infatti ricevuto dallo stesso il mandato di «valutare la possibilità di richiedere il risarcimento del danno reputazionale connesso alle affermazioni di Cristina Seymandi», sua ex fidanzata che doveva sposare, prima di annullare tutto con un colpo di teatro dopo aver scoperto i suoi presunti tradimenti. Le dichiarazioni al centro della disputa sono quelle contenute nella lettera scritta la scorsa settimana dall’imprenditrice al Corriere della Sera per dare la sua versione dei fatti. Tramite i suoi avvocati, in sostanza, Segre respinge al mittente l’accusa di aver fatto sparire la zaffiro donatogli e appartenuto in origine a sua madre, così come i «presunti tradimenti compiuti dallo stesso in torto alla Seymandi». I legali dunque sono pronti a procedere alla richiesta di risarcimento danni, «qualora non venga effettuata in tempi brevi dalla stessa Seymandi una smentita pubblica» delle affermazioni contestate.
Professione di fede (prematrimoniale)
Stando alle precisazioni degli avvocati, il banchiere non sarebbe «mai venuto meno al vincolo di fedeltà» durante la relazione con l’imprenditrice. «Ben diverso, inoltre, rispetto a una relazione matrimoniale non ancora iniziata, – continuano – è il caso di una relazione extraconiugale avuta da Segre durante la parte finale del suo precedente matrimonio, che è terminata ben prima di intraprendere la relazione sentimentale con Cristina Seymandi e che nulla rileva sull’attuale questione e per la quale l’autorevole richiamo del garante della privacy dovrebbe essere di monito a tutti», concludono i legali del banchiere. Oggi, 22 agosto, l’imprenditrice – attraverso i propri avvocati – si è costituita in giudizio. Segre ha annunciato la fine del matrimonio con Seymandi durante la festa in collina che avrebbe dovuto celebrare proprio l’annuncio delle nozze, rivelando in pubblico i tradimenti della (ex) compagna. Dopo la brusca rottura, i due sono finiti in tribunale. L’udienza di inizio settembre riguarda il sequestro cautelare per 700mila euro, ovvero la somma che la donna avrebbe prelevato da un conto cointestato – senza dare alcun preavviso – per poi versarlo su uno privato. Ma secondo la difesa dell’imprenditrice, il bonifico sarebbe avvenuto con un autorizzazione per iscritto.
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