L’exploit di Sanremo ’83, i grandi duetti, la versione cinese. Così «L’Italiano» di Toto Cutugno è diventato leggenda – I video
«Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, sono un italiano…». Era il 1983 quando Toto Cutugno, morto oggi all’età di 80 anni, portò sul palco dell’Ariston durante il 33esimo Festival di Sanremo uno dei brani italiani più conosciuti al mondo: L’Italiano, appunto. Cutugno non vinse, si classificò al quinto posto, ma ricevette il premio «Cantanti e vincenti». Il successo era però dietro l’angolo. Planetario. Il brano ha venduto oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo ed è considerato una sorta di “secondo inno” italiano. Cutugno spiegò che il brano non nacque a seguito di un rinnovato “patriottismo” dopo la vittoria ai Mondiali di Calcio dell’82. Si trattava di un brano scritto infatti nel 1981 per Adriano Celentano che però la rifiutò, tant’è che leggenda vuole che Cutugno – dopo il Festival – disse che se quell’anno c’era un perdente a Sanremo era proprio Celentano. Il brano riscosse un successo globale, tanto da essere tradotto in innumerevoli lingue. Non si contano poi le cover del brano, realizzate sia in passato ma anche ai nostri giorni. Basti pensare che nel 2015 Cutugno stesso ne realizzò una cover in cinese, ma anche una versione accompagnato dal Coro dell’Armata russa, dove era amatissimo. Ma il brano è un classico della musica italiana, tant’è che anche artisti contemporanei come Jovanotti e tanti altri nei loro live sia in Italia sia all’estero spesso amano cantare L’Italiano.
Il testo completo de «L’Italiano» di Toto Cutugno
Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Sono un italiano
Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente
E un partigiano come presidente
Con l’autoradio sempre nella mano destra
Un canarino sopra la finestra
Buongiorno Italia con i tuoi artisti
Con troppa America sui manifesti
Con le canzoni, con amore
Con il cuore
Con più donne e sempre meno suore
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
Con gli occhi pieni di malinconia
Buongiorno Dio
Lo sai che ci sono anch’io
Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Una canzone piano piano
Lasciatemi cantare
Perché ne sono fiero
Sono un italiano
Un italiano vero
Buongiorno Italia che non si spaventa
Con la crema da barba alla menta
Con un vestito gessato sul blu
E la moviola la domenica in TV
Buongiorno Italia col caffè ristretto
Le calze nuove nel primo cassetto
Con la bandiera in tintoria
E una Seicento giù di carrozzeria
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
Con gli occhi pieni di malinconia
Buongiorno Dio
Lo sai che ci sono anch’io
Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Una canzone piano piano
Lasciatemi cantare
Perché ne sono fiero
Sono un italiano
Un italiano vero
(Ta-na-na-na-na-na-na
Ta-na-na-na-na-na-na
Ta-na-na-na-na, ta-na-na
Ta-na-na, ta-na-na)
Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Una canzone piano piano
Lasciatemi cantare
Perché ne sono fiero
Sono un italiano
Un italiano vero