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California, uccisa per aver esposto la bandiera Lgbtq+: l’aggressore è un cospirazionista di estrema destra

23 Agosto 2023 - 12:24 Ygnazia Cigna
Ecco i post omofobi e complottisti che condivideva sui social

Nei giorni scorsi un uomo è entrato in un negozio della California e ha ucciso a colpi di arma da fuoco la proprietaria perché aveva esposto una bandiera arcobaleno in sostegno dei diritti Lgbtqia+. L’aggressore sotto accusa si chiama Travis Ikeguchi, ha 27 anni ed è un teorico cospirazionista di estrema destra che condivideva in continuazione sui social contenuti di stampo omofobo. Lo sceriffo della contea di San Bernardino, Shannon Dicus, in una conferenza stampa ha dichiarato che il giorno dell’omicidio il 27enne, prima di uccidere la donna, «ha urlato molti insulti omofobi». Le autorità stanno esaminando la possibilità che fosse affiliato a un gruppo d’odio.

I post sui social

Su X (ex Twitter), lo scorso 13 giugno, il 27enne ha condiviso un post con una bandiera arcobaleno in fiamme e ci ha scritto sopra: «Cosa fare con la bandiera LGBTQP». In un altro si legge: «L’aborto e il matrimonio tra persone dello stesso sesso sono entrambi immorali e sono progettati per distruggere l’umanità una dopo l’altra. Quindi, se qualcuno è pro-aborto e pro-LGBTQP, è in guerra contro il fondamento dei valori familiari». Sempre a giugno ha condiviso un meme in cui identifica come i cattivi del mondo persone quali Bill Gates – uno dei principali bersagli dei complottisti – o Re Carlo III. Le persone che segue su X sono davvero poche: 17 in tutto.

Seguiva Trump e persone vicine ad Alex Jones

Il 27enne segue solo 19 persone su X, tra cui One American News, l’ex presidente Donald Trump e il teorico della cospirazione David Knight, che una volta lavorava con Alex Jones, il complottista conosciuto per aver negato la strage di Sandy Hook. In diversi commenti social, Ikeguchi se la prende anche con le forze dell’ordine: «So che è controverso per me menzionare l’opzione di uccidere un agente di polizia, ma questi agenti di polizia non sono i servitori delle persone, sono i servitori delle leggi».

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