Aereo di Prigozhin precipitato, fonti Usa: «Esploso in volo per una bomba a bordo». Recuperati i corpi carbonizzati dei 10 passeggeri
All’indomani dello schianto in Russia del jet a bordo del quale sarebbero state diverse figure chiave del Gruppo Wagner, incluso il suo leader Yevgeny Prigozhin, gli investigatori russi sono tornati oggi, giovedì 24 agosto, sul luogo del ritrovamento dei relitti dell’aereo e hanno esaminato i rottami. Le autorità russe sostengono di aver recuperato tutti e 10 i corpi dei passeggeri del velivolo, e di aver avviato ora un’inchiesta per accertare quanto accaduto, che il presidente Vladimir Putin ha promesso oggi sarà «esaustiva». Il Moscow Times ha anche riferito che il telefono del fondatore Prigozhin è stato trovato sul luogo dell’incidente. Ma intanto le intelligence occidentali svolgono le loro parallele verifiche, e dagli Usa emergono le prime ipotesi su quanto accaduto. A causare lo schianto dell’Embraer Legacy 600 numero RA-02795, scrive il New York Times citando fonti Usa e di altri governi occidentali, sarebbe stata un’esplosione all’interno del velivolo. Sebbene non si tratti ancora di una conclusione definitiva, la teoria che si va consolidando tra gli esperti occidentali, insomma, sarebbe quella di un’esplosione causata da una bomba o altro esplosivo collocato direttamente dentro l’aereo. Altre fonti americane diffuse in precedenza dalla Reuters avevano tuttavia avanzato l’ipotesi di un missile terra-aria sparato da terra contro l’aereo.
Il test del Dna
Unian, che riprende quanto si afferma in uno dei canali Telegram legati al gruppo di mercenari, Chka-Ogpu riferisce che il gruppo del fondatore e di Dmitri Utkin sono stati riconosciuti: «Il segno principale per riconoscere Prigozhin è stata l’assenza di un dito, mentre per Utkin la sua altezza e i tatuaggi». Secondo le autorità russe, il corpo del fondatore della Wagner era a bordo del un jet privato e sarebbe stato identificato con «prove circostanziali», ma la conferma potrà esserci solo con il test del Dna. Il sito russo Fontanka fa sapere di aver parlato con un membro della squadra di investigatori sul luogo dello schianto che ha parlato di corpi trovati carbonizzati e quindi dell’impossibilità di un riconoscimento visivo.
Il volo prima dello schianto
Secondo quanto analizzato dal consulente militare del servizio russo della Bbc, Pavel Aksenov l’aereo con a bordo Prigozhin ha acceso il trasponder già in volo. Flightradar ha registrato il volo dalle 17:59 alle 18:11, ora in cui ha perso il segnale. Sempre il sito riferisce che il velilvolo ha cambiato bruscamente più volte altitudine. Da 28.000 piedi l’areo è calato per poi risalire a circa 30.100 piedi. In seguito si è abbassato per 27.500 piedi per poi risalire nuovamente a 29.300 piedi. Al momento della sparizione dai radar era a 19.725 piedi.
L’Ue: «Non spetta a noi verificare la morte di Prigozhin»
«Non sta a noi verificare e quindi speculare sulle possibili conseguenze» della morte del capo della Wagner Yevgeny Prigozhin. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea Peter Stano nel corso del briefing quotidiano con la stampa. «Come tante altre cose in Russia, è molto difficile per noi verificarlo», ha affermato. «Sappiamo tutti cos’erano le precauzioni, cos’era Wagner, cosa avrebbero dovuto fare, cosa stanno facendo non solo in Bielorussia ma in tutto il mondo, nei Paesi africani, in Siria, Libia, eccetera. C’è stata una chiara influenza negativa e azioni negative condotte da loro, ma per quanto riguarda la sua possibile morte» non spetta a noi verificarla.
Le condizioni della Wagner
Le autorità bielorusse dichiarano che hanno tagliato la rete internet nell’area del campo del gruppo Wagner, nel villaggio di Tale. A riportarlo è FranceNews24 su X (ex Twitter). Una scelta forse dettata per impedire che i mercenari si organizzino per reagire all’incidente aereo. La mancanza della rete era stata denunciata già dalla serata di ieri.
Il mistero dei voli
L’Agenzia per il trasporto aereo Rosvatsja conferma sin da subito la presenza del leader nella lista dei dieci passeggeri e con lui di Dmitrij Utkin, fondatore e comandante della compagnia. Resta da chiarire chi fosse a bordo degli altri voli riconducibili alla Wagner, tre – secondo quanto definito oggi dal Corriere della Sera – arrivati all’aeroporto di Ostafevo, a Sud di Mosca. Ieri si è parlato di un secondo volo che sorvolava l’area nello stesso tempo di percorrenza di quello precipitato e che sarebbe poi atterrato, senza danni, in un aeroporto vicino Mosca. A riferirlo era stato il canale Telegram Grey Zone. «Non sono sorpreso. Non c’è molto di quello che accade in Russia in cui Putin non sia dietro», ha dichiarato ieri Joe Biden. Il Cremlino è rimasto invece in silenzio, senza commenti ufficiali. Il capo di Stato, Vladimir Putin, al momento dell’incidente aereo era impegnato nella cerimonia di commemorazione della battaglia di Kursk. Oggi, intervenendo in videocollegamento alla riunione dei Brics in corso a Johannesburg, Putin ha parlato esclusivamente dell’allargamento del gruppo di paesi «per far sì che cresca la sua influenza nel mondo».
La vendetta di Putin pianificata da tempo
Oggi la Repubblica spiega che in realtà Putin aveva progettato la sua vendetta da tempo. Inizialmente distruggendo la figura anti-sistema di Prigozhin, diffondendo video e foto della sua lussuosa villa a San Pietroburgo, nonché i suoi travestimenti. Poi sono stati annullati i contratti milionari alla società di catering Concord. Anche i mercenari erano oramai senza più protezioni, con poche armi, costretti all’esilio in Bielorussia o alla sottomissione al ministero della Difesa durante le missioni in Africa. L’incidente aereo con dentro tutto il gotha della Wagner è stato solo l’atto finale.