Franca Leosini: «Certi uomini, destabilizzati dal ruolo delle donne, sanno opporre solo violenza»
«Sorprende che sempre più donne siano vittime dell’attenzione omicida, una scia di dolore che non accenna a placarsi». A dirlo in un’intervista a La Stampa è la giornalista Franca Leosini, autrice dell’iconica trasmissione Storie Maledette che in autunno ritorna su Rai 3. Per Leosini «il ruolo femminile di oggi è sempre più rilevante. E certi uomini – continua -, destabilizzati da questa da questa realtà incontrovertibile, sanno solo opporre violenza». E poi ancora: «La nostra rilevante presenza, sociale e familiare, ha svelato tante inadeguatezze che si traducono in sangue». Alla giornalista che poi le chiede se in questi ultimi anni il male non sia aumentato (e pure banalizzato), Franca Leosini è chiara: «Non concediamo al male anche l’aura di originalità». Secondo la giornalista, infatti, le storie «si differenziano nei protagonisti ma si somigliano nella radice dei fatti. Un denominatore comune – sottolinea – è il prezzo che viene pagato, altissimo. Parliamo di esistenze segnate per sempre».
«Storie Maledette»
Il celebre programma tornerà a partire dal prossimo autunno in una Rai nuova, sicuramente diversa, dopo il cambio di poltrone attuato dal governo Meloni. «Non posso negare – sottolinea Leosini – che ho perso tanti punti di riferimento. Molti dirigenti con i quali ho lavorato per anni, ora non ci sono più. Cambiare non è mai facile e a Rai Tre, soprattutto, eravamo una famiglia». Nonostante questo, però, la giornalista tiene a precisare che è necessario «dare tempo prima del giudizio: non siamo frettolosi o imprudenti nel valutare. Il periodo è difficile sotto tanti punti di vista». Il programma che porta sul piccolo schermo storie di crimini che si legano a vicende umane e giudiziarie è andato in onda dal 1994 al 2020, riscuotendo sempre un grande successo. E sulla preparazione delle puntate, Leosini spiega di essere molto rigorosa. «Io studio gli atti dei processi dalla prima all’ultima parola. E ho una regola, inderogabile: mai anticipare le domande. Un punto sul quale non transigo. Una volta ho buttato mesi di lavoro perché la persona da intervistare voleva sapere in anticipo quello che le avrei chiesto. Non è una recita a soggetto. Nessun patteggiamento», conclude.