«Prigozhin morto nell’incidente aereo», la conferma dal test del Dna degli investigatori russi
Il test del Dna degli investigatori russi ha confermato la morte di Yevgeny Prigozhin nell’incidente aereo in cui sono rimaste vittime altre nove persone lo scorso 23 agosto. La commissione d’inchiesta russa avviata dopo lo schianto del velivolo di proprietà del capo di Wagner ha identificato in Prigozhin uno dei corpi delle vittime. Secondo i risultati degli esami citati dall’agenzia Tass, tutte le identità dei morti nell’incidente sono state stabilite e corrispondono all’elenco che era stato dichiaro dei passeggeri a bordo. Il test sul Dna fa parte della serie dell’inchiesta avviata per accertare quanto accaduto all’aereo precipitato lo scorso 23 agosto. Tante le incognite che avvolgono la vicenda, a partire proprio dalla presenza o meno di Prigozhin sul velivolo: un’ipotesi confermata proprio da questo test del Dna. Quando alla dinamica dell’incidente la tesi più accreditata al momento è quella del sabotaggio: si ipotizza che a bordo fosse presente una bomba che è stata fatta deflagrare durante il volo, ma serviranno ulteriori accertamenti tecnici. Subito dopo l’incidente nella regione di Tver, l’agenzia federale per il trasporto aereo aveva riferito che nell’elenco dei passeggeri c’erano anche Prigozhin e il suo braccio destro, Dmitry Utkin, ex ufficiale del servizio di intelligence militare russo GRU e che ha prestato servizio sia nei conflitti in Cecenia sia in Siria e veniva spesso indicato come il fondatore o co-fondatore del gruppo mercenario. Nel 2020 il sito investigativo Bellingcat scriveva che Utkin aveva «un fascino ossessivo per la storia del Terzo Reich», mentre un altro recente report veniva evidenziato come Utkin possedesse «numerosi tatuaggi nazisti, tra cui una svastica, un’aquila nazista e simboli delle SS».
Chi era a bordo dell’aereo
Secondo l’elenco ufficiale dei passeggeri pubblicato da Rosaviatsia, l’Agenzia federale russa per il trasporto aereo, a bordo del velivolo erano presenti molti membri senior del gruppo Wagner. Tra loro c’era Valery Chekalov, alleato di lunga data di Prigohzin, ritenuto a capo del suo impero economico. Secondo le indiscrezioni Chekalov supervisionava i conti dell’azienda di catering di Priogzhin che forniva cibo alle scuole di tutta la Russia, così come ai militari. Ma non solo. Chekalov avrebbe gestito anche alcune attività commerciali di Prigozhin in Siria, inclusi i suoi investimenti petroliferi. Secondo i media russi Chekalov era anche il responsabile organizzativo dei viaggi e della sicurezza personale di Prigozhin. A bordo dell’aereo erano presenti anche diversi comandanti della Wagner, tra cui Evgeniy Makaryan, che si era unito al gruppo di mercenari nel 2016 e ha partecipato alla guerra in Siria. Tra gli altri esponenti di spicco presenti sull’aereo anche Sergey Propustin, un veterano di guerra ceceno che si era unito a Wagner nel 2015 e altre guardie del corpo di Prigozhin, tra cui Alexander Totmir, Alexander Totmin e Nikolai Matuseev. Tra i membri dell’equipaggio erano presenti il pilota di Voronezh Alexander Levshin, il copilota Rustam Karimov e l’assistente di volo Christina Raspopova (Yadrevskaya).
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