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Lo shock dei genitori della bimba caduta dal quinto piano a Torino: «Un attimo prima giocava…». L’ipotesi dei vicini sulla sdraio sul balcone

27 Agosto 2023 - 11:10 Redazione
La piccola non ha ferite evidenti, spiegano i medici del Regina Margherita che la terranno in osservazione per le prossime ore. Sul caso indagano i carabinieri

Sarebbe avvenuto tutto in pochi attimi, una manciata di secondi in cui i genitori della bambina di cinque anni salvata da Mattia Aguzzi a Torino ieri, 26 agosto, è sfuggita al controllo dei genitori. In quella casa in via Nizza al quinto piano, madre e padre hanno raccontato ai carabinieri di aver perso di vista la piccola impegnati con le pulizie: «Fino a un attimo prima giocava, l’abbiamo lasciata fare mentre riordinavamo la casa». Agli inquirenti che indagano sulla vicenda i due genitori non sarebbero riusciti a dire molto di più, ancora sotto shock dopo quella caduta fortuita finita tra le braccia del 37enne. Poco prima della caduta, racconta la Repubblica, i vicini avevano sentito le urla della mamma della bambina non appena si è accorta di quel che stava succedendo. La donna è poi andata di corsa per strada, seguita dal marito che si precipita senza neanche mettersi una maglietta. Dopo quel volo di oltre 15 metri, la piccola è stata portata all’ospedale Regina Margherita dove i medici hanno confermato che «non ha lesioni evidenti». La bambina per le prossime 24 ore resterà comunque ricoverata in chirurgia sotto osservazione, con lei i genitori che ora non la lasciano sola un attimo.

La sdraio sul balcone

Nelle ultime ore diverse persone sono passate a curiosare nelle vicinanze di quel balcone per chiedersi come abbia fatto la bambina a sporgersi fino a cadere. Il balcone fa angolo con un cornicione che collega due ringhiere e due palazzi. Lì c’è una rete verde. Quando la bambina è uscita, la serranda della portafinestra era tenuta a metà in una giornata particolarmente calda. Spazio comunque sufficiente alla piccola per passare e uscire. I vicini citati da la Repubblica dicono che «vicino alla ringhiera c’era una sdraio», che ora è stata spostata. La bambina si sarebbe arrampicata proprio su quella sdraio per raggiungere la ringhiera, fino a sporgersi troppo.

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