Mercoledì le esequie del musicista ucciso. La mamma: «Deve essere il funerale del riscatto di Napoli. Chiedo ai calciatori di partecipare»
Si svolgeranno mercoledì 6 settembre alle ore 15 nella chiesa del Gesù Nuovo, i funerali di Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso da un 16enne in piazza Municipio a Napoli al termine di una lite. In occasione delle esequie il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha disposto il lutto cittadino. «Il funerale di Giovanbattista deve essere il funerale del riscatto di Napoli. Deve essere un evento storico, sia la rinascita della città», ha detto Daniela Di Maggio, la mamma del 24enne ucciso, tra le lacrime, sollecitando inoltre una grande mobilitazione per mercoledì prossimo. «Chiedo a tutti i musicisti di parteciparvi – ha concluso Di Maggio -. Lo chiedo a Osimhen e ai calciatori del Napoli: vi prego, partecipate anche voi. Così in tanti e tanti verranno e la brutta gente della città tornerà nelle “saettelle” (i tombini, ndr)». Il suo desiderio, la mamma del musicista lo ha espresso oggi – sabato 2 settembre – in occasione di una manifestazione in ricordo di Cutolo, alla quale era presente anche don Maurizio Patriciello (il parroco di Caivano) che ha abbracciato Daniela Di Maggio e ha invocato un cambiamento radicale nella vita dei camorristi. Ha chiesto ai napoletani perbene di «uscire dai gusci», riappropriarsi della città mentre i delinquenti, che sono una minoranza, «vanno perseguiti, condannati e rieducati».
Convalidato il provvedimento di fermo per il 16enne reo confesso
Nel frattempo, Valeria Veschini – la gip del Tribunale dei minorenni di Napoli – ha convalidato il fermo e disposto la detenzione in un istituto penale minorile per il 16enne reo confesso dell’omicidio del giovane musicista, ucciso con tre colpi di pistola al culmine di un litigio scoppiato per uno scooter parcheggiato male. Il sostituto procuratore Francesco Regine e la Squadra Mobile di Napoli contestano al minorenne l’omicidio volontario aggravato e detenzione, porto abusivo e ricettazione dell’arma. Il 16enne con precedenti per tentato omicidio, commesso quando aveva solo 13 anni, ha riferito al giudice «di essersi difeso» quando avrebbe visto Cutolo venire verso di lui con fare minaccioso; mentre la pistola – frutto di un ritrovamento occasionale e di proprietà del suo gruppo – gliel’avrebbe passata uno dei suoi amici, un maggiorenne, che ha preso parte alla rissa. Dichiarazioni, queste, che attendono di essere comparate con il materiale investigativo che la Squadra Mobile di Napoli sta continuando a raccogliere.
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