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Ustica, Stefania Craxi contro Amato: «Indignata, è un falso storico. Mio padre avvisò Gheddafi ma nel 1986»

03 Settembre 2023 - 07:43 Redazione
La figlia dell'ex presidente del Consiglio: «Se è a conoscenza di fatti tiri fuori le prove»

«È da stamane che mi interrogo sul perché Giuliano Amato abbia voluto compiere questo falso storico». Stefania Craxi, figlia di Bettino e oggi presidente della commissione Esteri e Difesa di Palazzo Madama, non ci sta. Si definisce «indignata» in un’intervista su Repubblica e si domanda perché il presidente emerito della Corte costituzionale sia uscito allo scoperto sulla strage di Ustica facendo sapere che il Dc9 dell’Itavia precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980, sarebbe stato abbattuto da un missile francese e che ci sarebbe stato un piano per colpire il leader libico Gheddafi, ma quest’ultimo riuscì a fuggire perché avvertito proprio da suo padre: Bettino Craxi.

«Mi procuri le prove»

«È vero che Craxi avvertì Gheddafi di un attacco che gli americani stavano organizzando – spiega Stefania Craxi – tra l’altro quello in cui morì la figlia. Ma si trattava di un episodio verificatosi sul suolo libico nel 1986, anno in cui mio padre era alla guida del governo italiano. L’obiettivo di Bettino era quello di mantenere l’equilibrio nel Mediterraneo e, visto cosa è successo in Libia dopo l’uccisione di Gheddafi, quell’avvertimento era lungimirante». «Lo invito a procurarmi le prove. Credo che una tragedia simile necessiti della verità di fronte all’Italia e al mondo. Altrimenti non si fa altro che aggiungere confusione», precisa. Il padre, sottolinea, «fece stanziare 10 miliardi per il recupero sottomarino del Dc9, dietro richiesta del giudice Priore. Gli stava a cuore la verità, voleva rendere giustizia alle vittime innocenti di Ustica». «Credo che la vicenda sia troppo grave e seria per lasciarla alle illazioni o alle ipotesi. Quindi, se Giuliano Amato è a conoscenza di fatti che possano pavimentare il percorso della verità tiri fuori le prove, altrimenti si rischia solo di dare fiato alle polemiche, o di scaricare attacchi gratuiti su Macron…».

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