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Favino e la polemica sui personaggi italiani interpretati da attori stranieri. Pupi Avati: «Ha pienamente ragione»

04 Settembre 2023 - 00:25 Redazione
Registi e sceneggiatori si schierano con l'attore nella sua battaglia sui ruoli "soffiati" agli interpreti nazionali

«Favino ha pienamente ragione». Con queste parole, il regista Pupi Avati è intervenuto sulla polemica scatenata dalle affermazioni dell’attore Pierfrancesco Favino relativa ai personaggi italiani interpretati da attori stranieri. «Visto che capita spesso che gli americani facciano film sugli italiani, ha perfettamente un suo senso che siano interpretati da italiani. Ferrari, un modenese, che viene dal Nebraska, fa un po’ ridere», ha detto Avati all’AdnKronos, riferendosi al film Ferrari di Michael Mann dove Adam Driver interpreta il patron della celebre scuderia automobilistica. In conferenza stampa Favino, protagonista del film Comandante – che ha aperto la kermesse cinematografica al Lido – aveva lanciato un appello a «fare sistema» affinché i personaggi italiani nei film vengano interpretati da attori italiani. «Quando ho girato il film su Dante Alighieri, noi siamo stati tentati, sedotti dall’idea di farlo interpretare ad Al Pacino- sottolinea Avati all’Adn -. Ma per quanto lui sia un italo americano, poi ci siamo ricreduti. E grazie a Dio abbiamo scelto Sergio Castellitto e Alessandro Sperduti, quindi attori italiani». Sullo stesso tono anche il commento di Edwige Fenech, attrice e produttrice francese naturalizzata italiana, citata da Repubblica: «Favino ha ragione, gli americani hanno avuto molto più spazio nei film italiani che non il contrario. Anche se Favino ha fatto diverse partecipazioni in film americani, ma non possiamo assolutamente fare un paragone. Anche nel film Gucci, per carità gli attori sono grandi attori ma non sono italiani, oltre al fatto che sul film bisogna stendere un velo pietoso, non è certo il modo giusto di dipingere una famiglia», ha detto Fenech. Mentre per Gabriele Salvatores regista e sceneggiatore italiano «la situazione è molto più complicata di quanto sembri. Bisognerebbe – conclude – riflettere in maniera più approfondita e comunque il fatto che oggi ne stiamo discutendo dimostra l’importanza del tema». 

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