Omicidio Giovanbattista Cutolo, il musicista raggiunto da tre colpi di pistola: due al torace e uno alla schiena
Tre colpi di pistola, tutti a segno, e uno di questi alla schiena. È morto così Giovanbattista Cutolo, il 24enne ucciso all’alba del 31 agosto durante una lite per un parcheggio fuori da un pub nella centrale piazza Municipio. Agli investigatori il 17enne fermato durante l’interrogatorio ha ammesso di aver sparato tre volte, ma spiegando di averlo fatto per paura e con l’intento di difendersi. «Ho avuto timore che potesse succedermi qualcosa, non ho sparato per uccidere, anzi, ho visto Cutolo che indietreggiava e credevo di avergli fatto paura. Non sapevo di averlo ucciso, quando l’ho scoperto sono rimasto scioccato». Una versione che contrasta con le immagini fornite dalle telecamere di videosorveglianza di zona e con la ricostruzione della Squadra mobile, secondo la quale Cutolo era intervenuto per proteggere un amico durante la lite. Nel pomeriggio di lunedì 4 settembre è stato svolto l’esame autoptico dal medico legale Gianluca Auriemma sul corpo del musicista. Secondo i primi risultati, riferisce l’Ansa, tutti e tre i colpi di piccolo calibro sparati dal minorenne – che si è fatto passare la pistola da un altro componente del gruppo indagato per concorso in omicidio – hanno raggiunto Cutolo. Due proiettili al torace e uno alla schiena. Gli avvocati Claudio Botti e Davide Piccirillo, rispettivamente della famiglia della vittima e del 17enne autore dell’omicidio, hanno scelto di non avvalersi di un consulente di parte. I funerali del 24enne si svolgeranno mercoledì 6 settembre, celebrati dall’Arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia.
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