Omicidio Saman Abbas, l’avvocato del padre: «In cella soffre pensando alla figlia»
Shabbar Abbas, accusato di essere il mandante dell’omicidio della figlia Saman, uccisa a 18 anni nelle campagne di Novellara fra il 30 aprile e l’1 maggio 2021 per essersi rifiutata di accettare il matrimonio combinato con un cugino in Pakistan, ha avuto un colloquio di oltre due ore con i suoi legali nel carcere di Modena. L’uomo è arrivato in Italia nella notte tra giovedì 31 agosto e venerdì 1 settembre, dopo che le autorità italiane hanno ottenuto l’estradizione dal Pakistan e venerdì 8 settembre, ha detto ai suoi avvocati, comparirà di persona all’udienza in programma alla Corte d’Assise di Reggio Emilia. «È visibilmente sofferente per quello che è successo alla figlia. Una sofferenza vera, fortissima», ha detto il difensore dopo l’incontro con il suo assistito, «è un padre a cui è stata uccisa la figlia. Sono vittime, lui e la moglie, di questa situazione. Oggi ha avuto crisi emotive importanti pensando a Saman». Shabbar è stato arrestato alla fine del novembre 2022, mentre la moglie Nazia Shahee è ancora latitante, probabilmente in Pakistan. Durante l’udienza, il padre di Saman si troverà faccia a faccia con il fratello Danish Hasnain e i nipoti Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti imputati per l’omicidio della 18enne. Viene invece rinviata l’audizione del fratello di Saman, dopo la richiesta avanzata dai difensori di Abbas.
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