Sardegna, quelli che rubano la sabbia dalle spiagge: «Rivenduta sul web a 27 euro»
Almeno quattro turisti su dieci alla fine delle vacanze in Sardegna infilano in valigia un “ricordino”. Alcuni di loro vanno poi a rivenderlo sul web al modico prezzo di 27 euro a pacchetto. Nonostante una legge regionale dal 2017 punisca i furti di granelli con 500 euro di multa. Il deterrente evidentemente non funziona. Nei giorni scorsi a Olbia due turisti modenesi sono stati fermati con 11 barattoli etichettati a seconda della spiaggia. Ma questa, spiega oggi Il Messaggero, è la punta dell’iceberg. 72 chili di sabbia sono stati intercettati nel 2021, quasi il doppio l’anno dopo. Nel 2019 10 tonnellate di sabbia, conchiglie e rocce sono state portate via dai magazzini dei sequestri dell’aeroporto di Olbia. Mentre c’è chi usa i doppi fondi delle valigie per farla franca ai controlli.
A raccontare i furti di sabbia in Sardegna è anche una pagina Facebook che si chiama “Sardegna rubata e depredata”. Mentre le Guardie Ambientali dell’isola segnalano i ritorni alle spiagge di Villasimius del materiale sequestrato nei mesi precedenti. Il sindaco di Cabras Andrea Abris ha invece denunciato di aver trovato su eBay un annuncio di una turista tedesca. “Vendesi chicchi di quarzo della spiaggia di Is Arutas nell’Oristanese: 27 euro a pacchetto. Il venditore è stato identificato e denunciato dalla polizia postale. Subito dopo i quarzi le mete preferite per il saccheggio sono la Gallura e la Maddalena. Una turista lombarda invece ha restituito di recente 10 chili di sabbia che aveva rubato a Is Arutas e Torre dei Corsari. Allegato c’era anche un bigliettino di scuse.
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