L’annuncio di Baiardo: «Scendo in politica col movimento Avanti Italia». Ma il Tribunale si riserva di decidere sul suo arresto
Salvatore Baiardo resta a piede libero. Almeno per il momento. L’ex gelataio di Omegna, che si sospetta abbia intrattenuto per anni rapporti con boss mafiosi della famiglia Graviano, si è presentato oggi, martedì 5 settembre, di fronte ai giudici del Tribunale del riesame di Firenze, chiamati a decidere sulla richiesta di arresto avanzata dalla procura di Firenze nei suoi confronti. Baiardo è accusato di aver reso false dichiarazioni al pubblico ministero e nei confronti del sindaco di Cesara, nonché di nei confronti di
Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi. Terminata l’udienza attorno alle 13.30, i giudici si sono riservati di assumere la loro decisione. Ringalluzzito della (temporanea?) libertà, Baiardo ha confermato il prossimo passo che intende intraprendere: «Scendo in politica», ha detto l’ex gelataio reso famoso in tv da Massimo Giletti, ribadendo l’intenzione già fatta trapelare nei mesi scorsi. Ma aggiungendo ora il nome del contenitore politico dei suoi sogni: intende entrare nell’agone politico «con il movimento di centro Avanti Italia». Non è chiaro se questo sia il nome di un nuovo soggetto politico che Baiardo intererebbe fondare, o se si riferisca ad un movimento già esistente, che risponde all’anonima pagina Facebook (399 follower).
La (non) foto della discordia
Fuori dal tribunale, Baiardo ha scelto di non parlare dell’inchiesta che lo vede coinvolto per calunnia nei confronti di Giletti e di favoreggiamento nei confronti di Berlusconi e Dell’Utri – «preferisco aspettare l’esito», il frutto del probabile consiglio datogli dai legali. Ma ha poi dichiarato che la presunta foto risalente agli anni ’90 in cui sarebbero stati ritratti Silvio Berlusconi, il generale dei carabinieri Francesco Delfino e il boss Giuseppe Graviano, «non è mai esistita», come già detto lo scorso aprile. A parlare dell’immagine era stato Giletti, che ai magistrati di Firenze aveva spiegato essergli stata mostrata «da lontano» da Baiardo. La foto non fu trovata poi nel corso della perquisizione effettuata il 27 marzo scorso, su ordine della Dda di Firenze, nei confronti di Baiardo, il quale, interrogato all’epoca, ha negato di averla.