Lucca, licenziata per le foto a una festa: condannate le colleghe che realizzarono e diffusero gli scatti
La dipendente di un’azienda in provincia di Lucca, anni fa, fu licenziata per delle foto in costume. Quello da lei indossato nel corso di una festa in maschera, organizzata negli uffici da alcuni colleghi. Alla quale si presentò mascherata da infermiera. Nel clima scherzoso della festa, tra drink e risate, alcune colleghe le scattarono alcune foto in atteggiamenti che potrebbero sembrare osé. Adesso quelle colleghe sono state condannate dal tribunale di Lucca a un risarcimento di 6mila euro. Questo perché gli scatti in questione non rimasero nei loro telefoni, e non furono nemmeno eliminati immediatamente il click, come richiesto dalla diretta interessata. Vennero invece diffusi tra gli altri dipendenti dell’azienda, e arrivarono presto ai vertici: i capi dell’azienda, dopo aver preso visione delle immagini, decisero di licenziare la donna (che era anche sindacalista), accusandola di aver avuto un comportamento non consono all’ambiente di lavoro.
I processi
Da allora, ci sono stati diversi processi. Una causa penale, chiusa con l’archiviazione delle accuse da parte del Gip. Una davanti al Tribunale del Lavoro, incentrata sul ricorso della donna contro la decisione dei capi: il licenziamento è stato considerato illegittimo dal giudice, che aveva riconosciuto un’indennità di risarcimento di circa 25 mesi di stipendio. L’ultimo processo è quello civile, che ha appunto riconosciuto il «danno all’immagine» e «psicologico» arrecato alla protagonista degli scatti. La cui divulgazione è stata considerata illegittima. Il giudice ha inoltre disposto, scrive Repubblica Firenze, che le due colleghe saldino anche le spese di lite e processuali.
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