Patto di stabilità, la ministra spagnola Calvino vuole la riforma entro il 2023: «Dopo sarà troppo tardi»
«C’è molto consenso su quali siano le massime priorità e quali siano i nostri obiettivi condivisi. Non abbiamo tempo da perdere, questo è un momento di slancio, dopo sarà troppo tardi». Nadia Calvino, ministra dell’Economia in Spagna – paese presidente di turno dell’Unione Europea -, ha delineato lo stato dei lavori per una riforma del Patto di stabilità durante l’annuale meeting di Bruegel. «Sono piuttosto fiduciosa che potremo raggiungere un accordo entro la fine dell’anno sulla revisione delle regole fiscali e la governance economica», ha detto la ministra. Se i Paesi hanno intenzione di trovare l’accordo, devono farlo ora, potendo contare su una convergenza di interessi e prima delle elezioni europee del 2024. Calvino ha ribadito che il Patto dovrà garantire gli investimenti strategici, e ha spiegato quali passi sono stati fatti in questi mesi per arrivare preparati ai prossimi incontri.
«Quello che abbiamo fatto durante l’estate è stato lavorare a livello tecnico, in vista di uno scambio informale nell’Ecofin di Santiago per poi avviare seriamente i negoziati in ottobre», ha dichiarato, «non abbiamo tempo da perdere. C’è molto consenso su quali siano le massime priorità e quali siano i nostri obiettivi condivisi, e penso che la pandemia abbia anche messo i paesi in una situazione molto diversa perché il rapporto del deficit sul Pil è aumentato in tutti gli Stati membri». Ma a giugno 2024 ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, e avvicinarsi troppo a quella data potrebbe congelare, ancora a lungo, la riforma.
«C’è un riconoscimento unanime del fatto che abbiamo bisogno di avere le nuove regole in vigore entro fine anno», ha assicurato all’Ansa Calvino, ricordando che già all’Ecofin di luglio la Spagna ha posto sul tavolo una nota sulle tematiche da affrontare nella revisione della governance europea, «abbiamo lavorato tutta l’estate a livello tecnico e avvieremo le discussioni politiche nelle prossime settimane con l’obiettivo di trovare il giusto equilibrio per avere regole in atto, adatte allo scopo e sicure, che assicurino responsabilità fiscale e allo stesso tempo crescita e la creazione di posti di lavoro in Europa».
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