La detassazione delle tredicesime e l’aumento delle pensioni minime nei piani del governo Meloni
Il governo Meloni studia una detassazione delle tredicesime nel decreto fiscale. Insieme a una stretta al Superbonus e all’aumento delle pensioni minime. I provvedimenti potrebbero vedere la luce alla fine dell’anno. Per le pensioni è probabile che il piano finisca nella legge di bilancio. Per tredicesime e bonus edilizi invece potrebbe arrivare un provvedimento ad hoc che preceda la finanziaria. Anche perché le tredicesime si pagano a dicembre. Su queste, spiega oggi La Stampa, l’ipotesi che circola è quella di un’aliquota al 15% per i redditi bassi. Che poi salirebbe per gli scaglioni più alti. Ma non ci sarà una flat tax senza fissare un tetto al reddito. Anche se in partenza l’idea era proprio quella.
Il regalo di Natale
Il regalo di Natale del governo Meloni ai lavoratori dovrebbe arrivare insieme al bonus benzina. Che sarà ancora una volta appannaggio soltanto delle fasce fragili. Anche se lo stanziamento è ancora tutto da trovare. Le coperture e il costo della benzina saranno determinante. La nuova proroga del Superbonus di cui si discute in questi giorni potrebbe arrivare al 31 marzo 2024. Ma soltanto per i condomini che entro l’anno certificheranno di aver iniziato i lavori e di avere uno stato di avanzamento del cantiere pari al 60 o al 70%. La Cilas dovrebbe essere stata presentata almeno a fine 2022. Si parla anche di una proroga dei sostegni sulle bollette energetiche, che scadono a settembre. La valutazione, secondo il ministro Gilberto Pichetto Fratin, si farà entro la fine del mese di settembre. Poi arriverà la decisione. Anche considerando la situazione della cassa. L’Enea, a questo proposito, fa sapere che al 31 agosto gli investimenti ammessi a detrazione per il Superbonus ammontano a 85 miliardi di euro. L’onere a carico dello Stato ammonta a poco più di 76 miliardi.
Le pensioni
Sulle pensioni invece parla con il quotidiano il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Il quale spiega a Luca Monticelli che ci sarà Quota 103 anche nel 2024. Questo consentirà a chi ha 62 anni e 41 di contributi di andare in ritiro anticipato. Mentre Quota 41 rimane un impegno di legislatura. Si pensa anche a un ampliamento dell’Ape sociale. Sulle pensioni minime a 6-700 euro per gli over 75 Durigon fa sapere che «cercheremo di allargare il più possibile la platea per sostenere gli assegni bassi». Probabilmente con un taglio dell’indicizzazione: «Si può redistribuire l’adeguamento all’inflazione delle pensioni, come abbiamo fatto lo scorso anno per alzare le minime. Lo valuteremo».
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