Meloni sulla criminalità giovanile: «Caivano sarà un modello. Ora un freno per i criminali che usano i minori. A Cutolo la medaglia d’oro» – Il video
Difende il «decreto Caivano» la premier Giorgia Meloni, dopo l’approvazione nel Consiglio dei ministri di oggi 7 settembre, e ribadisce che quel primo provvedimento è solo l’inizio di un impegno che dovrà essere costante di presenza e investimento di risorse per il Comune napoletano, preso a modello per altri casi simili. Intervenuta alla conferenza stampa dopo il Cdm, la premier ha detto: «Su alcune materia in passato lo Stato ha preferito occuparsi di altro, ha preferito non mettersi la faccia considerandolo pericoloso. Invece il provvedimento di oggi dice che lo Stato ci mette la faccia nei confronti di materie anche difficili da risolvere. Siamo stati a Caivano, dopo l’ennesimo fatto di cronaca come altri che si svolgono in quelle che vengono definite zone franche. Siamo andati lì con l’idea di creare un modello per il futuro: ci siamo chiesti se una concentrazione di energie e risorse potesse cambiare la faccia di quel territorio. Abbiamo deciso di prenderne uno e provare a dimostrare che se ci si mette con la buona volontà, si possono risolvere i problemi». Quello del governo per riqualificare Caivano dovrà essere un «lavoro che durerà qualche anno – ha aggiunto Meloni – con una presenza cadenzata del governo, ho detto ai ministri che ognuno di loro deve andare per portare i propri “mattoni”. Inviamo un commissario che possa parlare con tutti gli attori ed insieme facciano un lavoro che durerà molto tempo».
L’incontro con la madre di Giovanbattista Cutolo
Oggi Meloni ha incontrato la madre di Giovanbattista Cutolo, il 24enne ucciso a Napoli del cui omicidio è accusato un 16enne, che gli avrebbe sparato dopo una lite. «Sono colpita dalla reazione per la cosa peggiore che ti possa capitare – ha commentato la premier – Ho trovato una donna che vuole combattere e a queste persone delle risposte vanno date. Noi intendiamo proporre per il ragazzo la medaglia d’oro al valore civile».
Il carcere per i minori
Il decreto legge approvato oggi, spiega Meloni punta a «una stretta sulla criminalità minorile, tutti i fatti di cui parliamo vedono protagonisti dei minori. E le norme che abbiamo approvato sono frutto di una interlocuzione avviata con la visita a Caivano». Sulle misure che facilitano il carcere per i minori che commettono reati, Meloni spiega: «Per i reati gravi c’è un ammonimento e la convocazione dei genitori che possono essere chiamati in causa per la mancata vigilanza per i minori, non c’è il tema di sbattere in galera i dodicenni. C’è la galera per l’arresto in flagranza di reato per i ragazzi dai 14 ai 18 anni. Se oggi un ragazzo di 15 anni gira con un arma carica non si può arrestare. Non sono solo norme repressive, sono norme di prevenzione. Si è fatto scudo dell’uso di minori sempre più giovani e noi dobbiamo porre un freno».
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