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Treviso, il figlio investito da un poliziotto ubriaco nel 2022. Ora la famiglia riceve il conto per la pulizia della strada: 183 euro

11 Settembre 2023 - 10:37 Antonio Di Noto
«Bonifica dell’area con smaltimento dei rifiuti e assorbente per sversamento liquidi», si legge nel documento

Era l’8 maggio del 2022 quando Davide Pavan, 17enne, venne investito a Treviso da Samuel Seno, poliziotto ubriaco di 31 anni di ritorno da una partita di rugby. Il giovane viaggiava su uno scooter, mentre il poliziotto ha invaso l’altra corsia travolgendolo. Ora la madre, Barbara Vedelago, si ritrova di fronte a quello che definisce «un errore, un brutto scherzo». I genitori, infatti, hanno ricevuto la fattura con il prezzo della pulitura del tratto di strada dove si è verificato l’incidente. Per «togliere i rottami e spargere della segatura sul sangue di Davide e sui liquidi del motore rimasti sull’asfalto», dichiara Vedelago. «Bonifica dell’area con smaltimento dei rifiuti e assorbente per sversamento liquidi», si legge nel documento. La signora Vedelago e il signor Pavan hanno dovuto pagare di tasca propria, 183 euro. La madre è durissima. Samuel Seno ha patteggiato per tre anni e sei mesi. «Perdonarlo? Forse, prima o poi, anche lui diventerà papà. In quel momento, guardando suo figlio, finalmente capirà cosa mi ha tolto. E allora sì, troverò la forza di perdonarlo».

«Ci siamo sentiti abbandonati»

«L’intero sistema non va, e la fattura per la bonifica è solo uno dei tanti episodi», ha dichiarato la donna in un’intervista al Corriere della Sera. Sull’introduzione del reato di omicidio stradale, continua Vedelago, «la legge è troppo morbida con chi causa un incidente». «Ci siamo sentiti abbandonati, come se il nostro dolore non contasse. La legge è troppo morbida con chi causa un incidente. Ci siamo sentiti abbandonati, come se il nostro dolore non contasse». Non solo, continua la madre di Davide Pavan: «Ci è arrivata una raccomandata per avvisarci che il rottame dello scooter era stato dissequestrato e che dovevamo andare subito a ritirarlo, altrimenti avremmo dovuto pagare una penale per ogni giorno di ritardo». Inoltre, continua Vedelago, alla fidanzata di Davide non è stato consentito costituirsi parte civile nel processo. «La legge non lo prevede, perché non erano sposati e lei non è una parente. Il loro era un amore giovanile, lo so, ma chi può dire che non sarebbe durato per tutta la vita?».

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