Trieste, l’errore della procura fa uscire dal carcere uno dei narcotrafficanti più importanti al mondo
Un pasticcio legale ha portato alla scarcerazione di uno dei più importanti narcotrafficanti al mondo. Il colombiano Angel Martinez Quiroz, noto semplicemente come «Angel». Era stato arrestato nel 2022 e si trova nel carcere di Bogotà, da cui presto uscirà, perché la Direzione distrettuale antimafia di Trieste ha fatto scadere i termini per la custodia cautelare in carcere del 68enne. A ordinare la cattura e la custodia cautelare era stato il gip del tribunale di Trieste, Marco Casavecchia. Ma il 6 settembre il termine è scaduto, e Angel Martinez Quiroz può quindi tornare in libertà.
La richiesta dei domiciliari
A luglio i legali del narcotrafficante avevano chiesto al pm Federico Frezza, che coordinale le indagini, un incontro allo scopo di raggiungere un accordo oliato dalla collaborazione di Angel in vista dell’udienza preliminare. Gli stessi avvocati, lo scorso 20 marzo avevano presentato un’istanza al gip – riporta il Messaggero – per ottenere «la revoca della misura cautelare in carcere, in attesa della definizione del procedimento di estradizione o in subordine la modifica con una misura meno afflittiva».
La volontà di collaborare
Il narcotrafficante era pronto ad accettare l’estradizione in Italia, anche senza attendere il consenso del presidente della Repubblica colombiana controfirmasse il provvedimento che aveva già ottenuto l’approvazione della Corte Suprema della Colombia. In cambio, i legali chiedevano di sostituire il carcere con i domiciliari. Proposta che non è stata accettata e che lascia quindi Angel libero di uscire. Inoltre, spiega l’avvocato del narcos Alexandro Maria Tirelli – anche «l’estradizione è ora in bilico: in base al trattato siglato nel 2019 tra Italia e Colombia, uno stato non può chiedere all’altro più di una volta l’estradizione per lo stesso procedimento penale. Il rischio, è che non sia possibile nemmeno portare Angel a processo».
L’operazione antidroga
L’operazione antidroga era partita il 7 giugno 2022. Una delle più grandi d’Europa coordinata dalla procura di Trieste. Ci sono stati 38 arresti e sono state sequestrate 4,3 tonnellate di cocaina, che sul mercato avrebbero fruttato 2,3 miliardi di euro. Erano destinate soprattutto alla piazza di spaccio di Milano. Si è deciso invece di bruciarne buona parte, 2,5 tonnellate, in un inceneritore lo scorso 23 agosto. Martinez Quiroz si occupava di coordinare le spedizioni da Medellin. Nel traffico erano coinvolte persone di ogni nazionalità, tra cui alcune legate alla ‘Ndrangheta. Il tutto è stato smantellato, almeno per ora, anche grazie a tre investigatori della Guardia di Finanza infiltrati. Il clan colombiano aveva mandato a Trieste un emissario, pronto a discutere della spedizione con un trafficante locale, che era, invece, un’agente sotto copertura.
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