In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
SCIENZE E INNOVAZIONEAnimaliInsettiItaliaRicerca scientificaSiciliaSiracusa

Allarme “formiche di fuoco”, i primi nidi scoperti in Sicilia: perché si rischia l’invasione in Italia

12 Settembre 2023 - 16:45 Antonio Di Noto
Le formiche aliene sono state avvistate a Siracusa e sono considerate tra i cinque animali più invasivi al mondo

Almeno 88 nidi di formica rossa di fuoco sono stati trovati in provincia di Siracusa. La specie, nota con il nome scientifico Solenopsis invicta o quello di formica guerriera è considerata la quinta più pericolosa al mondo per i danni che può provocare. Solenopsis invicta proviene dal Sudamerica e colonizza nuove aree del globo spostandosi sulle navi cargo cariche principalmente di frutta o terra. Gli esemplari identificati a Siracusa sembrano arrivare, però, dagli Usa o dalla Cina, due Paesi dove l’insetto si è diffuso nell’ultimo secolo, oltre che in Australia e Messico. Gli esemplari sono dotati di un pungiglione doloroso per gli esseri umani, che può, in casi particolari, generare shock anafilattici. Sono in grado di dare vita a «supercolonie» di grandi dimensioni in cui comanda più di una regina e sono note per la loro capacità di infestare i dispositivi elettronici come computer e televisori. Il danno globale stimato ogni anno è di 5,6 miliardi di euro.

Le formiche di fuoco a Siracusa

I nidi nel Siracusano sono stati trovati dai biologi in un’area di circa 5 ettari, vicino alla foce del fiume Ciane, parco naturale a sud del porto della città, dove si crede le formiche siano approdate. La specie potrebbe essere stanziata lì già da anni, come testimoniano le punture subite dagli abitanti della zona. Il rischio, come spiega uno studio su Current Biology, ora, è che la specie prenda piede non solo in Sicilia ma in Italia e in tutta Europa entrando in competizione con le più deboli specie autoctone ma anche con altri insetti e animali erbivori per il cibo, ovvero piante locali e colture. Il clima di Siracusa è adatto alla proliferazione delle formiche di fuoco, così come buona parte delle aree mediterranee dell’Europa.

L’identificazione e l’eradicazione: «Tutti possono contribuire»

Si stima che circa il 50% del territorio del continente potrebbe potenzialmente ospitarle, comprese città come Barcellona, Roma, Londra e Parigi. Inoltre, il cambiamento climatico in futuro potrebbe rendere abitabili zone che al momento non lo sono. L’Australia, riporta il Guardian, spende ogni anno 240 milioni di euro per eradicare le formiche di fuoco. Finora, l’unico Paese al mondo ad essere riuscito nell’operazione è la Nuova Zelanda, nel 2001. Attualmente, la cosa più importante è contenere la diffusione della specie, e «tutti giocano un ruolo importante nell’identificazione della S. Invicta», spiega Mattia Menchetti, principale autore dello studio su Current Biology. «Considerando che si trova spesso in aree urbane o poco lontano, è possibile identificare questa specie di formica a causa delle sue dolorose punture e della forma dei suoi nidi che può essere sottoposta all’occhio di un esperto», ha aggiunto il biologo

Leggi anche:

Articoli di SCIENZE E INNOVAZIONE più letti