Milano, rubò 48 chili di droga agli altri trafficanti della banda. Il giudice: «È reato di furto»
Cosa succede quando un bandito ruba un carico di droga ad altri banditi? È un reato oppure no? Il caso risale a oltre tre anni fa, ma la risposta del giudice è arrivata solo in questi giorni. Tutto inizia il 4 marzo 2020 in un garage a Pessano con Bornago, nell’hinterland di Milano. Lì una banda di trafficanti di droga nasconde 2,3 chili di cocaina e 46 chili di marijuana. A un certo punto, racconta il Corriere, uno dei componenti della banda decide di raggirare i complici: ruba tutta la droga e sparisce. Quello che i banditi non sapevano è che la loro attività criminale era già finita nel mirino dei carabinieri. Che avevano iniziato già da qualche tempo a intercettare e pedinare i membri della banda, attiva soprattutto a Pioltello.
Le condanne
Ieri, lunedì 11 settembre, il rito abbreviato davanti alla giudice per l’udienza preliminare Anna Calabi si è concluso con numerose condanne per detenzione di stupefacente, associazione mafiosa, tentata estorsione e anche coercizione elettorale. A finire dietro le sbarre sono Cosimo Maiolo, condannato a 12 anni e 8 mesi, e i suoi tre figli: Salvatore (10 anni e 8 mesi), Antonio (8 anni e 8 mesi) e Omar (6 anni). Ma anche il fratello Damiano (9 anni e 2 mesi), il nipote Giovanni (8 anni e 10 mesi) e altri quattro imputati condannati a pene comprese tra i 4 e i 10 anni. Tra i capi di imputazione che la giudice si è ritrovata ad affrontare c’è anche un «furto in appartamento». Poi riqualificato in «furto semplice», riguarda proprio lo sgarbo fatto da uno dei criminali ai suoi complici sottraendo la droga dal garage di Pessano con Bornago. Anna Calabi non ha avuto dubbi: rubare a qualcuno la droga è furto. Per il ladro, però, è stato stabilito il non luogo a procedere «per difetto di querela», dal momento che gli altri membri della banda non hanno mai sporto denuncia.
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