L’accusa di doping a Paul Pogba: cosa rischia con la positività al testosterone e perché la Juve potrà chiudere il suo contratto
Il caso di Paul Pogba positivo all’antidoping per il testosterone è un mistero. Il Tribunale Nazionale Antidoping ieri ha sospeso il calciatore della Juventus per la violazione degli articoli 2.1 e 2.2 del codice Wada. La sostanza riscontrata è «metaboliti del testosterone di origine non endogena», dopo il controllo effettuato da Nado Italia. I risultati, fanno sapere i giudici sportivi, sono compatibili con l’origine esogena dei metaboliti. Il testosterone sintetico si utilizza per aumentare la massa muscolare e ridurre quella grassa. Ha anche un effetto sulla crescita dei globuli rossi e sulla capacità di trasporto dell’ossigeno. Aumenta quindi la resistenza alla fatica. Ma si usava come sostanza dopante fino a una trentina d’anni fa. Poi è stata abbandonata proprio a causa della facilità del riscontro nei controlli.
Cos’è il testosterone
Pogba rischia una squalifica fino a 4 anni. A meno che non riesca a dimostrare che la violazione delle regole è stata non intenzionale. In questo caso ne rischierebbe 2. Si definisce “intenzionale” il comportamento degli atleti che hanno ignorato il rischio di violazione. Enrico Castellacci, ex responsabile medico della Nazionale, spiega oggi a La Stampa che a livello teorico è possibile che il testosterone venga assunto inconsapevolmente. «Può capitare di assorbirlo attraverso pomate e gel. Strano però che capiti oggi a un professionista di un grande club. Ma resterebbe in ogni caso la responsabilità oggettiva». Ma Castellacci dice anche che è difficile che un calciatore abbia un vantaggio reale dall’assunzione di testosterone. «È un ormone che solitamente viene assunto dai culturisti», sostiene. L’ultimo caso simile a quello di Pogba riguarda il difensore dell’Atalanta José Luis Palomino. Che però finì assolto dopo aver assunto Clostebol Metabolita. Uno steroide anabolizzante contenuto in pomate o spray cicatrizzanti.
Perché il contratto rischia l’impugnazione
Pogba ha attualmente un contratto con la Juventus che gli garantisce otto milioni l’anno più altri due di bonus fino al 2026. Con la sospensione per doping i bianconeri possono fare ricorso alla sospensione dello stipendio. La circostanza, ricorda oggi il Corriere della Sera, è prevista dall’articolo 5.5 dell’accordo collettivo firmato dall’Associazione Italiana Calciatori, dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e dalla Serie A. Lo stipendio però non potrà essere del tutto sospeso: al calciatore vanno comunque riconosciuti i minimi federali: per coloro che hanno compiuto 24 anni (Pogba ne ha 30) la cifra è di 42.477 euro lordi. Ma soprattutto, se Pogba non opterà per il patteggiamento andrà a processo. In caso di condanna, dopo la sentenza definitiva la Juventus potrà risolvere il contratto del giocatore. Il doping in Italia è però anche un reato. Quindi Pogba sarà indagato anche dalla giustizia penale. E dovrà affrontare un processo.
L’effetto del testosterone sugli sportivi
Carlo Tranquilli, medico sportivo e docente di “Doping. Prevenzione e controllo” all’Università SanRaffaele di Roma, ha spiegato alla Gazzetta dello Sport che «non ci sono motivi che la farmacopea ufficiale giustifica per l’assunzione del testosterone, salvo una prescrizione medica specifica per alcune patologie». Pogba potrà spiegare che il testosterone l’ha assunto per necessità terapeutiche. Che però devo dimostrare. Per esempio, aggiunge il dottore, per un ipogonadismo maschile da cause organiche. Si tratta però soltanto di un’ipotesi. Per Tranquilli «il testosterone ha certamente effetti sulla prestazione sportiva, basti pensare all’incremento della massa muscolare, alle conseguenze sui recettori periferici del sistema nervoso e sulla forza». Non a caso la causa principale della diminuzione della forza negli anziani è proprio la minor produzione di testosterone.
I rischi per la salute
L’uso prolungato di testosterone può avere conseguenze importanti sull’apparato cardiovascolare. Può aumentare anche le probabilità di sviluppo di tumori correlati alla maggiore crescita cellulare. Ci sono anche rischi legati alla sfera sessuale: un eccesso di anabolizzanti può generare nei maschi una diminuzione della libido perché ne inibisce la produzione endogena. La Juventus ha già fatto sapere che il club si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali. Un precedente è quello di Edgar Davids. Anche l’allora centrocampista olandese della Juventus fu trovato positivo ai controlli, sempre dopo una gara contro l’Udinese e ben 22 anni fa. Arrivò una squalifica per 16 mesi. Poi ridotto a 4. Con la motivazione che quella di Davids era stata un’«assunzione occasionale».