Marocco, il Re rompe gli indugi (dopo 4 giorni): visita Marrakech e dona il sangue per i terremotati – Il video
Dopo quattro lunghi giorni di assenza, e di (quasi) silenzio, il Re del Marocco si è presentato oggi a Marrakech, la città del sud-ovest del Paese attorno a cui la terra è tremata la notte tra l’8 e il 9 settembre, causando la morte sin qui accertata di almeno 2.900 persone e il fermento di oltre 5.500. Giunto in città, Mohammed VI ha fatto visita ai feriti del terremoto ricoverati in ospedale, quindi, ripreso dalle telecamere, si è sottoposto a un prelievo di sangue per contribuire con la sua donazione alla raccolta d’emergenza organizzata per i terremotati. L’ultimo bilancio della tragedia diffuso dal ministero degli Interni attesta a 2.901 il numero delle vittime del sisma, 1.643 delle quali soltanto nella provincia di Al Haouz, e a 5.530 quello dei feriti. Eppure il Re non si era ancora mai fatto vedere né a Marrakech né nelle arre montuose circostanti pesantemente colpite. Era stato diffuso domenica soltanto un suo breve messaggio audio in cui invitava a pregare nelle moschee del Regno «per la misericordia delle anime delle vittime». E altre polemiche – più all’estero che in patria, dove non è consentito mettere in discussione l’operato della Casa Reale – divampano da giorni per il testardo rifiuto opposto da Mohammed VI ad accettare le missioni di soccorso e gli aiuti proposti da decine di Paesi di tutto il mondo – inclusa l’Italia oltre che l’«odiata» (ex colonizzatrice) Francia.
Leggi anche:
- Marocco furioso con il Roe della protezione civile italiana: «Si sono dichiarati turisti e poi sono andati nelle zone terremotate»
- L’hotel di Cristiano Ronaldo a Marrakesh non sta offrendo stanze agli sfollati. La smentita a Open: «Sono entrati nella hall solo la prima notte»
- Nuova scossa di terremoto in Marocco: 4.5 di magnitudo, avvertita a Marrakech