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Lo sfogo dell’infettivologo Matteo Bassetti: «Basta terrorismo Covid. Evitiamo bollettini allarmistici»

A margine della presentazione della nuova campagna vaccinale in Liguria, il medico genovese critica la comunicazione sul virus: «Bisogna dire che si fa un richiamo, come con l'antiinfluenzale»

Basta terrorismo mediatico, basta allarmismi, basta a una comunicazione confusa che per l’infettivologo Matteo Bassetti fa solo danni. Alla presentazione della nuova campagna vaccinale in Liguria, il medico genovese ha voluto dire la sua sulla comunicazione che viene fatta intorno al Coronavirus e alla ripresa dei contagi: «Ci abbiamo messo tre anni per liberarci del bollettino sui positivi e delle mascherine, ci vogliamo ritornare? Io credo sia bene evitarlo». Secondo il professore non bisogna terrorizzare la gente con conteggi allarmistici e ansiogeni, sarebbe sbagliato. Un occhio di riguardo è per la scuola dove, per Bassetti, sono stati commessi la maggior parte degli errori di comunicazione: «Ho sentito qualcuno parlare di reintrodurre le misure di distanziamento, evitiamolo». Non solo. Per il medico genovese l’attenzione mediatica finirebbe per danneggiare la stessa campagna vaccinale, confondendo tutti. I maggiori sforzi dovrebbero convergere verso i pazienti più bisognosi del vaccino, i primi da intercettare: «Bisognerebbe andare dritti alle categorie a rischio: i grandi anziani, fragili e ultra fragili». Se soltanto l’8% della popolazione nel 2022 ha fatto la quarta dose, ragiona, quest’anno saranno ancora meno. Per questo è necessario cambiare l’approccio comunicativo: «Aver contato il numero delle vaccinazioni è stato un errore completo, oggi si deve dire che si fa un richiamo annuale come si fa per l’antiinfluenzale», consiglia.

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