Roma, punta da una vespa orientalis sull’autobus: «Sono rimasta paralizzata per due giorni»
La vespa orientalis è arrivata a Roma da qualche tempo. O meglio, tornata visto che le ultime segnalazioni risalivano agli anni Cinquanta. Si riconosce dalle fascette gialle che si trovano su addome e testa dell’insetto. A differenza delle sue cugine più comuni, avrebbe delle capacità di puntura superiore: «Hanno la capacità di orientare parzialmente il pungiglione colpendo anche lateralmente rispetto al loro corpo», aveva spiegato all’epoca l’etologo Andrea Lunerti, «e sono un po’ più velenose». L’infestazione è partita un anno fa da Monteverde, sostiene oggi l’esperto con Il Messaggero. Nell’ultimo anno ha ricevuto segnalazioni da Eur, Piramide, Roma Est, Magliana, Boccea oltre al Centro Storico e a Prati. Di solito si tratta di nidi fatti sui balconi da rimuovere.
Il racconto
Ma intanto c’è anche chi finisce paralizzato. È il caso di Gallia Garunov, 53 anni, che è stata punta da una vespa l’11 settembre alle 10,30. «Avevo appena preso l’autobus alla fermata Medaglie d’Oro/Svetonio verso piazza Cavour. Mi sono seduta e ho sentito un dolore fortissimo, come un taglio», racconta al quotidiano. Da lì si è accorta della vespa sul bus ed è andata in farmacia: «Avevo un gluteo sanguinante. Mi hanno medicato dandomi una pomata al cortisone e antibiotica. Il dolore si è subito diffuso sulla gamba e sulla schiena. Non riuscivo più a stare in piedi. Ancora oggi ho qualche dolore. Ho grandi difficoltà a stare seduta».
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