Chi è Shpalman, l’uomo che aggredisce le donne lanciando feci contro le auto a Roma
Si chiama A. G., è un cittadino italiano ed è nato nel 1971. Entra in azione con il capo coperto da un cappellino con visiera. E negli anni a Roma ha collezionato molte denunce. È lui la persona soprannominata “Shpalman” perché aggredisce in particolar modo donne sole lanciando feci contro le loro automobili. Il soprannome è stato preso in prestito da una famosa canzone di Elio e le storie tese, singolo estratto dall’album Cicciput nel 2003. E che nel ritornello recita: «Perché è arrivato Shpalman / che spalma la merda in faccia / aiuto arriva Shpalman che tutti shpalmerà». La canzone racconta di un supereroe che combatte le ingiustizie e i «cattivissimi». Più prosaicamente, il romano colleziona denunce dal 2012. Per imbrattamento e molestie. Ma anche per aver palpeggiato una donna a Testaccio.
Le segnalazioni
A parlare oggi della storia giudiziaria di Shpalman è il Messaggero. Il quotidiano romano fa sapere che l’uomo è stato denunciato una prima volta nel 2012 per imbrattamento e molestie alle persone. Un’altra denuncia per violenza sessuale risale al 2013. Poi altre due sempre per l’azione di Shpalman, rispettivamente nel 2021 e nel 2022. Il 52enne però è uscito indenne dai guai giudiziari. Come ha raccontato una delle vittime alla pagina Instagram “Welcome to favelas”: «Scena: usciamo dal locale Appio, mentre saliamo in macchina passa alle mie spalle e mette la cacca sul sedile mentre sto per sedermi, ovviamente tralascio il resto. Andiamo dai carabinieri, denunciamo e con riconoscimento facciale e telecamere riusciamo a risalire alla persona. Processo un anno dopo, la cosa assurda davanti al giudice di pace, quindi zero penale. Morale della favola? È passata in cavalleria, credo gli abbiano fatto solo una sanzione, nulla più. Poi dici che uno dovrebbe farsi giustizia da solo».
La tecnica di attacco
Una delle segnalazioni risale al maggio scorso. Il 52enne prende di mira giovani ragazze o comitive solo al femminile. Aspetta che il gruppo o la persona arrivi all’automobile e lancia dentro il mezzo un fagotto di carta. Poi si dilegua. Quando le vittime lo aprono, dentro ci trovano di solito escrementi e feci. A raccontare al quotidiano romano la vicenda è una delle vittime. Si chiama Chiara: «Era la notte tra il 13 e il 14 maggio scorsi. Con delle amiche eravamo uscite a festeggiare una di noi che si sarebbe sposata di lì a breve. Avevamo lasciato l’auto in un parcheggio all’Arco di Travertino e avevamo preso un Uber per spostarci. L’auto era stata lasciata in sosta correttamente: nessun parcheggio improvvisato. Quando siamo tornate a prenderla era molto tardi e avevamo notato che c’era un uomo dietro di noi che ci seguiva. Al che ho detto alla mia amica di controllare se avesse la borsa o se mancasse qualcosa».
Aggressione e molestie
Il racconto prosegue: «A quel punto siamo salite e sul sedile posteriore ci siamo accorte di questo fagotto con delle feci. Non le dico la puzza». Le ragazze fermano una pattuglia della polizia: «Abbiamo raccontato dell’accaduto e non sembravano sorpresi. Ma è finita così e adesso vedo sui social che ci sono altre vittime». Un’altra ragazza è stata invece aggredita in via del Gazometro: «Ero con una mia amica. Non ci siamo accorte di nulla. Ma quando siamo salite in auto è stato inevitabile. La mia amica ci si è seduta sopra. Ho segnalato la cosa ma purtroppo mi è stato detto che non essendoci danni al veicolo non si poteva fare nulla». Le zone preferite di Shpalman sono Tuscolano, Arco di Travertino e San Giovanni. Dal 2018 ad oggi ci sono una ventina di segnalazioni. Le denunce sono quattro. E vanno dal centro fino a Ciampino.