Tornano le “sorpresine” della Mulino Bianco, l’icona cult degli anni ’80. Un italiano su due le ha ancora in casa
Micheal Jackson lanciava uno dei suoi singoli più famosi, Thriller, Luc Montagnier scopriva il virus HIV, nasceva la rete internet per come la conosciamo e… la Mulino Bianco distribuiva sul mercato le prime “Sorpresine”: giochi per i più piccoli e per adolescenti all’interno di scatoline di fiammiferi. La prima della serie che sarebbe andata avanti fino al 1990 con circa 650 tipologie è stata “Carta vince, carta perde”. Erano l’oggetto più bramato dai bambini di allora, oggi più che quarantenni, e ora ritornano in una serie collezionabile di 18 gommine in tre set da sei l’uno. Per ottenerle bisognerà acquistare una delle tante confezioni di merendine che avranno all’interno dei codici con i quali richiedere online la spedizione a casa delle nuove sorpresine. Nella collezione saranno presenti diverse miniature: fiori, api, ma anche delle merendine acquistate. Con questa campagna l’azienda porta indietro i nostalgici a quando i giovani erano considerati più felici. È questo infatti ciò che emerge dall’indagine di Astraricerche “Italiani indietro tutta: tornare bambini ci rende felici”, realizzata questo giugno per conto di Mulino Bianco su un campione di 1.000 italiani. La maggior parte ricorda i bambini di allora come più spensierati, mentre la quota sale fino al 91% per chi era piccolo negli anni ’80. Sempre secondo la ricerca, le “Sorpresine” sono l’oggetto cult più desiderato a quei tempi dai più piccoli e dagli adolescenti: con il 21,9% superano il Commodore 64 (14,2%), il Walkman (13,9%) e le musicassette (10,8%). Invece, lato collezzionabili, le “Sorpresine” con il 37,2% sono solo precedute dalle figurine (65,2%), ma sopra biglie (22,6%) e adesivi (21,9%). Un italiano su due le ha ancora in casa e il 94,7% le conosce. Una chiara campagna nostalgica che ammicca ai bambini di ieri e coccola quelli di oggi, come riconosce Julia Schwoerer, Vice President Marketing Mulino Bianco: «Vogliamo celebrare il legame con i nostri consumatori, riaccendere l’entusiasmo di tutti coloro che non hanno mai smesso di desiderare un oggetto iconico per milioni di italiani, e suscitare le stesse emozioni».
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