«Il superbonus 110% sta rovinando gli ultimi anni della mia vita». L’urlo di dolore, a sorpresa, dall’editorialista di Marco Travaglio
«Ciò che è certo è che il Superbonus ha rovinato quelli che presumibilmente sono gli ultimi tempi della mia vita. Per più di un anno, e ancora oggi, sono abbottegato nel famigerato “cappotto ”perdendo luce, aria, sole. E riservatezza. Gli operai arrampicati in modo pericoloso sulle impalcature mi guardano in casa anche quando sono in mutande. Per avere un po’di privacy devo rifugiarmi al cesso come il Francesco Guccini di un’altra canzone famosa». Massimo Fini, su il Fatto Quotidiano, racconta il dramma di chi vive in un condominio in cui si stanno eseguendo i lavori con il Superbonus 110 per cento. Il Fatto, come i più sanno, non è stato pesantemente critico con la misura bandiera lanciata da Giuseppe Conte e i 5 stelle. Qualcosa però deve esser cambiato. Fini racconta il panico per i condizionatori spazzati via dai balconi per le esigenze dei lavori. «Quest’estate – spiega – la più calda di tutti i tempi a giudizio unanime, l’ho dovuta passare senza aria condizionata. Non so se questo sia successo per tutti gli altri condomini interessati al Superbonus, ciò che è sicuro è che la nostra amministrazione e la pregiata ditta appaltatrice hanno completamente sbagliato i tempi, facendo coincidere una parte notevole dei lavori con la stagione estiva in una città come Milano che a luglio e agosto è notoriamente un forno».
«Il risparmio energetico ci sarà, ma a me, del futuro, non importa un c***o»
C’è poi, sottolinea Fini, la questione sicurezza. Con le impalcature è più facile per i ladri entrare nelle abitazioni. La ditta avrebbe garantito un sistema d’allarme. «Per la verità l’anno scorso – perché questo tormento dura da più di un anno – ho fatto camminare un mio amico fidato e sufficientemente acrobatico sulle impalcature e non c’è stato nessun segnale d’allarme», commenta. FIni dice che con l’età questo cantiere gli sta creando non pochi problemi, di visuale, di paure e di disagi. Forse, spiega, da ventenne, potrebbe sopportare di più. «Ci dicono poi che uno degli obiettivi del Superbonus è il risparmio energetico. Ma dovendo stare gran parte della giornata al buio, a causa delle impalcature ma anche di uno sciagurato telo pubblicitario che i miei condòmini, quelli con le ville al mare o ai monti, perché si tratta di una media borghesia ben pasciuta ma avidissima di denari, o forse avida di denari proprio perché pasciuta, ho dovuto vivere con la luce perennemente accesa», commenta deluso. E infine: «Il risparmio energetico ci sarà, dicono, nel futuro, ma a me, alla mia età, del futuro non importa un cazzo».
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