Argentina, tra la folla con la motosega per «tagliare la spesa pubblica»: chi è il candidato alle presidenziali Javier Milei – Il video
La motosega alta nel cielo e l’odore di miscela che impregna l’aria. Questa è la presentazione di Javier Milei, candidato ultra-liberista alle elezioni presidenziali in Argentina del prossimo 22 ottobre, alla città di Olavarrìa nella provincia di Buenos Aires. «È ora di porre fine alla casta. Siamo stanchi di politici che rubano, che ci mentono e che ci portano verso l’abisso», urla ai sostenitori che lo circondano da tutti i lati, brandendo l’arma con la quale intende simboleggiare i tagli alla spesa pubblica che promette, in un momento di profonda crisi economica per il Paese sudamericano, dove l’inflazione ha toccato il 124% facendo impennare il costo della vita.
La dollarizzazione dell’economia Argentina
L’economista e personaggio televisivo è entrato in campo solo due anni fa, ma ha già scosso il panorama politico dell’Argentina, arrivando primo alle primarie di agosto. Data la traiettoria – riporta Reuters – è visto come il candidato da battere nelle elezioni di ottobre. Le sue invettive rabbiose, populiste, teatrali e a volte piene di imprecazioni contro l’élite politica tradizionale hanno acceso il fuoco tra gli elettori, furiosi per anni di volatilità e declino economico, aggravati più recentemente dall’impennata dei costi, dal crollo del Peso e dalla povertà che ora affligge il 40% della popolazione del Paese. Tra i piani di Milei c’è quello di «dollarizzare» l’economia, ovvero legarla al dollaro statunitense per limitare l’inflazione. Un piano che molti economisti non credono sia veramente attuabile.
La corsa alle presidenziali
Milei si è anche impegnato a «dinamitare» l’impopolare banca centrale, abbattere la casta politica, ridurre il governo, adottare una linea dura nei confronti della criminalità e si è scagliato contro la cultura woke. Si oppone all’aborto e sostiene l’uso delle armi. Il 52enne se la dovrà vedere con l’ex ministro conservatore alla Sicurezza, Patricia Bullrich, e con il capo dell’economia del Partito Peronista, Sergio Massa, che hanno cercato di guadagnare terreno proponendo tagli fiscali popolari tra i lavoratori in vista del voto. I candidati devono raccogliere almeno il 45% dei voti – o il 40% con un vantaggio di dieci punti – per vincere già a ottobre. Altrimenti i due più votati andranno al ballottaggio di novembre.