Guerra in Ucraina, Stoltenberg: «Nessuna minaccia nucleare imminente contro la Nato». Poi il messaggio al Vaticano
Prima una rassicurazione: «Noi non ravvisiamo alcuna minaccia nucleare imminente contro alleati della Nato, minacce militari, ma naturalmente monitoriamo quello che succede vicino ai nostri confini, anche in Bielorussia». Poi, però, una constatazione preoccupante: «Quando c’è una guerra a tutto campo come questa e quando c’è un vicino come la Russia disposto a usare la forza militare per un’invasione in Europa, come non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale, non esistono opzioni prive di rischio». Ma per Jens Stoltenberg, intervistato ai microfoni Rai di In mezz’ora, il vero rischio, oggi, «sarebbe permettere a Vladimir Putin di vincere, perché ne usciremmo tutti più vulnerabili». Il segretario generale della Nato, in un altro passaggio della trasmissione andata in onda su Rai 3, ha commentato con ottimismo l’avanzata dei militari di Kiev nelle regioni annesse dalla Russia: «L’Ucraina ha lanciato una controffensiva che tutti ovviamente speravamo sarebbe stata più spedita, ma sta gradualmente guadagnando terreno». E ha aggiunto: «Quanto più forte è l’Ucraina sul campo di battaglia, quanto più territorio riuscirà a liberare, tanto più forte sarà al tavolo dei negoziati».
La mediazione del Papa
Il numero uno dell’Alleanza atlantica non ha eluso la domanda riguardante i tentativi di mediazione portati avanti dal Vaticano, ritenuti da alcuni troppo morbidi nei confronti dei russi. «Cogliamo con favore tutti gli sforzi di trovare una soluzione pacifica, il Vaticano ha offerto un forte sostegno alla soluzione pacifica, ma dobbiamo renderci conto che esiste una differenza netta tra sconfitta e pace». Stoltenberg ha ricordato che, quella in corso, «non è una guerra tra pari», giacché «l’Ucraina non è mai stata una minaccia per la Russia, mentre Putin ha invaso una Nazione sovrana, indipendente e democratica in Europa. Se il presidente Putin smetterà di combattere avremo la pace, se smettono gli ucraini, l’Ucraina cesserà di esistere come Nazione sovrana e indipendente». Infine, il segretario ha voluto chiarire ancora una volta con quale obiettivo opera l’organizzazione che guida: «La Nato non esiste per provocare conflitti, ma per prevenirli, per salvaguardare la pace. Ed è esattamente quello che stiamo facendo. Dopo la guerra fredda, quando le tensioni sono diminuite, gli alleati della Nato – compreso il mio Paese, la Norvegia – hanno ridotto le spese per la difesa. Dopodiché quando le tensioni aumentano, come adesso con la guerra in pieno svolgimento in Europa, dobbiamo essere in grado di aumentare gli investimenti per la nostra sicurezza».
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