Spunta un dipinto inedito di Raffaello in una collezione privata: una Maddalena, ispirata alla moglie del Perugino
Durante la conferenza internazionale La Bellezza Ideale-La visione della perfezione di Raffaello Sanzio, tenutasi oggi – 17 settembre – a Pergola, in provincia di Pesaro-Urbino, è stato dato un annuncio inaspettato e molto importante per il mondo dell’arte. Sarebbe spuntato un nuovo dipinto di Raffaello, una Maddalena. Il quadro avrebbe preso a modello per il volto del soggetto Chiara Fancelli, moglie del Perugino. L’opera è stata realizzata su tavola di pioppo di dimensioni 46 cm per 34 cm, e risalirebbe al 1504. Al momento, appartiene a una collezione privata all’estero. Il quadro è stato oggetto di studio da parte di un pool di studiosi, che alla fine ne hanno decretato l’origine, attribuendola all’artista urbinate. Una conclusione che si basa, tra le altre cose, sull’uso della tecnica dello “spolvero” per trasferire il disegno preparatorio, individuata dalle analisi di laboratorio eseguite da A.R.T. & Co, spin off dell’Università di Camerino con sede ad Ascoli Piceno. Di un ritratto della Maddalena esiste una versione del Perugino alla Galleria Palatina, e un’altra a Vila Borghese attribuita alla sua bottega.
«Quando l’allievo supera il maestro»
L’annuncio di oggi anticipa uno studio della rivista scientifica Open Science, Art and Science sotto il titolo «La Maddalena di Raffaello, ovvero quando l’allievo supera il Maestro». Un titolo che si spiega con il fatto che la versione di Raffaello, lui stesso allievo del Perugino, sarebbe addirittura precedente. E non solo per questo: l’opera dell’artista urbinate viene ritenuta superiore dal punto di vista stilistico e tecnico, per grazia e armonia della composizione e per l’uso dello sfumato che evidenza l’influenza dei Leonardo da Vinci. Infine, lo studio analizza anche le proporzioni matematiche usate da Raffaello. Tra gli esperti intervenuti alla conferenza madre Maria Cecilia Visentin, docente pontificia specializzata in iconografia religiosa dell’ordine dei Servi di Maria; Annalisa Di Maria, tra i massimi esperti internazionali di Leonardo da Vinci e del Rinascimento italiano, specializzata nella corrente neoplatonica, il professore emerito Jean-Charles Pomerol della Sorbona e Andrea da Montefeltro ricercatore e scultore. Secondo Annalisa Di Maria, il quadro rappresenta «una svolta: il pittore di Urbino trovò un suo linguaggio, affrancandosi dallo stile di Perugino».
Leggi anche:
- È morto a 91 anni Fernando Botero: addio al grande pittore delle “rotondità”. «È stato il maggior artista colombiano di tutti i tempi»
- I reperti archeologici sottratti all’Italia e finiti in Australia in mezzo ai pacchi di pasta
- L’informatico che va a scoprire l’arte nascosta nei musei su Instagram: «Ma non chiamatemi influencer»