Banca di Italia vuole farsi certificare in Svizzera le sue politiche su parità di genere e inclusione
La Banca di Italia ha deciso di farsi certificare la qualità delle proprie politiche di personale «in materia di diversità e inclusione (D&I)». Ma per trovare chi fosse in grado di darle un voto in pagella è andata in Svizzera, affidamento direttamente alla Edge Strategy LTD di Baar, nel Canton Zugo (lingua tedesca). Il contratto è stato firmato dalla Banca di Italia il 14 settembre scorso, senza mettere a gara la procedura che vale 57 mila euro più Iva, nella categoria «servizi di consulenza in materia di pari opportunità» per la durata di 5 mesi non rinnovabili. La banca centrale italiana nella documentazione pubblicata non spiega però perché ha ritenuto che in Italia non ci fosse nessuno in grado di certificare le sue politiche su diversità e inclusione.
La società svizzera è proprietaria di un software – l’Edge Strategy Assesment Tool – che le consente di fornire quelle pagelle a un costo non eccessivo e oggi fa il consulente sulla materia a più di 200 organizzazioni e aziende in 50 diversi paesi del mondo. Il maggiore numero di certificazioni finora fornite è stato nel settore assicurativo internazionale. Nel board della Edge Strategy LTD comunque siede anche una donna italiana fra le più esperte di pari opportunità nel mondo del lavoro: l’ex Ceo di Ikea Svizzera, Simona Scarpaleggia, più volte ascoltata in audizione anche dal Parlamento italiano.