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Armenia, la piazza insorge contro il governo per la «resa» sul Nagorno-Karabakh. E Baku festeggia: «Sovranità ristabilita in un giorno» – Il video

20 Settembre 2023 - 22:57 Redazione
A Erevan l'opposizione dà voce alle proteste dei manifestanti e avvia in Parlamento la procedura di impeachment contro il premier Pashinian

Si svolgeranno a partire da domani, mercoledì 21 settembre, i negoziati diretti tra Azerbaijan e separatisti armeni sullo status del Nagorno Karabakh, dopo il cessate il fuoco tra le parti raggiunto questa mattina con la mediazione di Mosca. Un ruolo, quello della Russia, che lo stesso leader del Cremlino ha tenuto oggi a mettere in evidenza: «Questi negoziati si svolgeranno con la mediazione della leadership del contingente russo di mantenimento di pace», ha puntualizzato Putin parlando al telefono con il primo ministro armeno Nikol Pashinian. Che in queste ore, però, deve fare i conti con un clima politico infuocato nel suo Paese. Migliaia di manifestanti si sono radunati dal pomeriggio di oggi davanti alla sede del governo a Erevan per protestare contro la percepita arrendevolezza delle autorità armene, ree di non aver inviato aiuti ai separatisti del Nagorno-Karabakh presi di mira dalle forze azere. Pashinian «deve andarsene, non può guidare il Paese», hanno scandito i manifestanti in piazza. Cui ha fatto eco l’iniziativa portata in Parlamento dall’opposizione, che ha avviato una procedura di impeachment contro il primo ministro, con le stesse accuse. Riempitasi la piazza ad Erevan, la situazione si è fatta via via più tesa: oltre alle urla sono partite dalla folla bottiglie e pietre contro la polizia, che ha effettuato arresti davanti alla sede del governo a Erevan. La polizia ha usato granate stordenti e ha avvertito che avrebbe preso «misure speciali» se l’ordine non fosse tornato. Clima ben diverso da quello che si respira in queste ore a Baku, dove il governo rivendica come un successo l’operazione-lampo nella regione separatista: «L’Azerbaigian ha completato la sua operazione in Nagorno-Karabakh e ha riportato la sua sovranità sulla regione in un solo giorno», ha esultato il presidente azero Ilham Aliyev in un discorso alla nazione.

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