L’Eldorado dei risparmiatori è dentro la Banca d’Italia: congelato per i dipendenti l’aumento di 0,50% dei tassi di interesse
C’è una banca in Italia dove è più vantaggioso aprire un conto e depositare i propri risparmi, senza preoccuparsi (almeno in parte) dei ripetuti aumenti dei tassi di interesse. Si tratta della Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il Personale della Banca d’Italia (Csr), che annovera fra i propri clienti solo dipendenti ed ex dipendenti di via Nazionale. La Csr si configura a tutti gli effetti come un qualsiasi altro istituto di credito e conta migliaia di clienti. La banca è gestita direttamente dai dipendenti di Palazzo Koch e lo scorso 28 aprile, in occasione dell’Assemblea, la maggioranza è cambiata. A prevalere, dopo anni di politiche conservative, è stata la Federazione Autonoma Lavoratori Banca d’Italia (Falbi), che prometteva un ritorno alla «funzione originaria della Cassa» e un’esaltazione della «vocazione solidaristica».
Mutui meno cari, e si guadagna pure sui tassi passivi
Detto, fatto. Uno dei primi provvedimenti adottati dal nuovo consiglio della Csr è la sospensione per sei mesi dell’applicazione dello spread sui mutui a tasso variabile nella misura di cinquanta punti base. In altre parole, è stato congelato lo 0,50% dell’aumento dei tassi di interesse voluto dalla Bce. Una scelta rivendicata con orgoglio dalla segreteria generale della Falbi, che aggiunge: «Qualora i tassi non dovessero iniziare a scendere, si dovranno individuare soluzioni alternative». A rendere curiosa la decisione della Csr è il fatto che ad oggi si tratta di «una misura unica nel panorama bancario italiano, perché applicata in misura generalizzata su tutti i mutui a tasso variabile», come non manca di sottolineare la nuova maggioranza. La misura è provvisoria, ma rende la banca per i dipendenti di via Nazionale una sorta di piccola Eldorado nel panorama degli istituti di credito italiano, con condizioni evidentemente migliori di quanto offerto ai clienti di tutte le altre banche italiane. Al congelamento dei tassi attivi, ossia quelli applicati all’erogazione del credito, la Csr è intervenuta anche per adeguare di 50 punti base i tassi passivi, quelli destinati a remunerare il risparmio. Una misura che gonfierà le casse della banca, anche se la Csr promette che gli introiti aggiuntivi finiranno «ai soci più giovani».
Cos’è la Csr
Le origini della Cassa di Sovvenzioni e Risparmi risalgono al lontano 1903, quando si decise di evitare conflitti di interesse ai dipendenti di Palazzo Koch. E dato che Bankitalia non può esercitare l’attività bancaria, si è deciso di creare un istituto di credito ad hoc. La Csr è dunque una banca come tutte le altre, seppur con qualche peculiarità: non compra titoli di altre banche e assicurazioni italiane, ha fini solidaristici e svolge attività mutualistica verso i soci. Anche quando le altre banche popolari versavano in condizioni poco promettenti, la Csr ha visto il valore delle proprie azioni in costante aumento. E anche adesso, nel bel mezzo della politica monetaria restrittiva della Bce, dipendenti ed ex dipendenti di via Nazionale possono sentirsi protetti (almeno in parte).
Credits foto: ANSA/Alessandra Di Meo | Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia, a Roma