Il premier albanese Edi Rama castiga la Russia all’Onu: «Non volete che parli Zelensky? Semplice: mettete fine alla guerra» – Il video
Ci ha pensato direttamente Volodymyr Zelensky, oggi all’Onu, a ricordare quanto ha di presentabile la «diplomazia» russa in giacca e cravatta al Palazzo di Vetro di New York, lasciando la sala della riunione speciale del Consiglio di sicurezza ancor prima che Sergej Lavrov potesse prendere la parola. Ma ancor prima del presidente ucraino, era stato un altro capo di governo a «castigare» in diretta mondiale i rappresentanti di Mosca: il premier albanese Edi Rama. Presidente di turno del Consiglio di sicurezza, Rama ha avuto in sorte la gestione del dibattito. Incluse le questioni procedurali. E così Rama ha risposto pubblicamente all’obiezione di forma avanzata in apertura della sessione dalla Russia: quella che Zelensky prendesse la parola per primo, pur non rappresentando uno dei 15 Stati membri del Consiglio (5 permanenti e 10 a rotazione). Un cavillo per tentare di «sabotare» il secondo intervento all’Onu del leader di Kiev in due giorni, o per lo meno farlo scivolare in una posizione meno rilevante. Con aplomb britannico, Rama ha demolito così l’obiezione “procedurale” russa: «Voglio rassicurare i colleghi russi e tutti i presenti che non si tratta di un’operazione speciale della presidenza albanese. C’è una soluzione per questo, se siete d’accordo. Fermate la guerra, e non ci sarà ragione per cui il presidente Zelensky debba prendere la parola». Sipario.
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